“Prova tu a fare lezione in una classe di ragazzi, una classe vera insomma!”

In occasione di quasi tutti i miei corsi di aggiornamento per docenti, mi sono sentito rivolgere (più o meno direttamente) questa esortazione da parte dei presenti. In effetti la perplessità manifestatami da chi trascorre tante ore al giorno nelle proprie classi, con tutte le complessità tipiche dell’ambiente scolastico, l’ho sempre ritenuta più che legittima.

Per questo motivo ho deciso sperimentare sulla mia pelle (pellaccia, il più delle volte) tutto quello che agli insegnanti suggerisco di mettere in pratica per migliorare la propria didattica.

Ho deciso di accettare l’incarico di “orientare” un gruppo classe di adolescenti (dai sedici ai diciannove anni) al mondo del lavoro… il mio impegno non sarà così lineare, in realtà: i sedici studenti hanno cominciato l’anno scorso a frequentare un corso triennale altamente professionalizzante (nell’ambito dell’industri tessile). I coordinatori del corso mi hanno spiegato che i ragazzi si sono ritrovati catapultati in un mondo completamente nuovo, esigente (in termini di tipologia e ritmo delle attività) e pieno di aspettative nei loro confronti. In poche parole, mi è stato richiesto di supportare il gruppo classe nel (ri)trovare la propria motivazione, (ri)scoprire i propri talenti, (ri)trovare la serenità per poter affrontare al meglio la fine di quest’anno e tutto lo svolgersi del prossimo.

Facile, no? 🙂

Sicuramente per me sarà una sfida: sono abituato a confrontarmi con dinamiche d’aula che vedono come protagonisti quasi esclusivamente adulti. Sì, è vero… ho sette nipotini dai nove anni in giù che mi consentono costantemente di fare una buona “palestra”; non è la stessa cosa!

Adesso è giunto il momento di mettere alla prova le strategie che condivido con voi docenti durante i corsi di formazione sulla didattica efficace: funzioneranno? Avranno bisogno di una “rettifica”? Sarò io il primo a chiedervi qualche suggerimento, a voler scambiare dei feedback? Su quest’ultimo punto posso metterci la mano sul fuoco! Anzi, ti dirò di più… mi prenderò un impegno contestuale: appunterò tutto (o quasi) quello che farò, documenterò gli incontri (anche con le registrazioni integrali, se la dirigenza me lo consentirà) e creerò uno spazio di condivisione in cui poter scambiare idee e spunti di riflessione.

È passata da un po’ la mezzanotte e tante idee continuano a frullarmi nella testa: mi piace mettermi in gioco! E mi appassiona un mondo il lavoro che ho scelto… A risentirci presto con gli aggiornamenti di questa nuova esperienza!

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  1. Emilia 17 Marzo 2013 at 16:06 - Reply

    In bocca al lupo Prof! Alcune strategie le ho sperimentate e funzionano molto bene! Altre le sto provando !