Eccezionale: è così che definirei il compito che l’Insegnante Bruce Farrer (oggi in pensione) ha proposto per anni ai suoi Studenti adolescenti.
Scrivere una lettera di dieci pagine, indirizzandola a se stessi di vent’anni dopo.
Ogni ragazzo avrebbe dovuto rivolgersi domande ed interrogativi su quello che immaginava sarebbe diventata la propria vita, trascorsi appunto due decenni.
Il professor Farrer ha poi conservato tutte le lettere, ricordando di spedirle, una ad una, trascorso il tempo previsto.
L’emozione provata dai ragazzi, o meglio dai giovani adulti, trovando nella propria cassetta postale la lettera che tanti anni prima avevano scritto a se stessi è stata indescrivibile.
Qualcuno s’era scritto: “Be’, sei sposato? Con chi? Mi sono sempre chiesto se ti saresti sposato con qualcuno che già conosco, oppure con una persona che oggi devo ancora conoscere… Sei andato all’università? Quale?”
“Stavo cercando di pensare a qualche compito che fosse speciale.”
Così il prof. Farrer sintetizza il suo intento didattico: un’attività semplice, senz’altro impegnativa, ma estremamente potente.
Tu che ne pensi?
Ti può interessare anche…
- Vedere nel futuro, Daniel Pennac (estratto libro)
- Come essere un buon Insegnante (articolo)
- Effetto Pigmalione in classe (articolo)
- L’aquila che credeva di essere un pollo (audio)
- Somari? Tutta questione di profezie, D. Pennac (estratto libro)
- È dura, ma siamo Insegnanti! (video)
- OSARE di Jack Folla (audio)