Cosa fare quando la lezione prende “una brutta piega”?

C’è qualcosa che potrebbe darci una mano a recuperare la situazione?

Cosa è meglio evitare di fare o dire?


Uno degli strumenti che può venire in nostro soccorso è la cosiddetta interruzione di schema. In sostanza, con il termine “schema” si fa riferimento a qualsiasi dinamica sia attiva e presenti una certa continuità. Questo sia in positivo (ad esempio una classe che sta seguendo tranquillamente la lezione) che in negativo (gli studenti che continuano ad essere distratti dopo essere rientrati dalla ricreazione).

In questi ultimi casi, quando cioè le circostanze si stanno attestando attorno ad un equilibrio disfunzionale, può essere utile sapere cosa fare per interrompere il fenomeno in atto, senza rischiare di provocare un’escalation poco getibile (o gestibile soltanto nel breve termine).

Ci baseremo su un assunto molto semplice: immaginiamo che il meccanismo che vogliamo far bloccare funzioni come un motore. Questo ha i suoi ingranaggi, i suoi movimenti, le sue condizioni ideali di lavoro, ecc. Se uno o più di questi elementi dovessero variare, ecco che accade qualcosa di interessante: il motore, almeno per un po’, è costretto a bloccarsi!
Stiamo però attenti a non non voler afferrare direttamente un pistone o la cinghia di trasmissione: rischiamo di farci molto male con le parti meccaniche in movimento!

Piuttosto sarebbe più funzionale intervenire sulla presenza di carburante, sulla sua qualità, sulla temperatura dell’ambiente, sulla posizione stessa del motore, ecc.

Fuori dall’analogia del motore, cosa possiamo variare quando in classe sta continuando ad accadere qualcosa che non ci piace?

Prima di rispondere a questa domanda, ti chiedo: ricordi qual è il fattore sul quale possiamo intervenire più direttamente? Se vuoi, clicca qui per riprendere il concetto di “respons-abilità”…

Partendo dal presupposto che dobbiamo fare/dire noi qualcosa per produrre un’interruzione di schema (influenzando di conseguenza gli altri elementi del gruppo), le seguenti leve sono quelle che potremo muovere con maggiore profitto:

  • SPAZIO
  • LINGUAGGIO DEL CORPO
  • PARAVERBALE

SPAZIO – Puoi muoverti nello spazio, cambiare posizione. Se ad esempio ti trovi davanti alla cattedra, puoi scegliere di tornarvi dietro, oppure andare tra i banchi (e viceversa).

Piccolo strappo alla regola: potresti anche scegliere di far variare la posizione nello spazio dei tuoi Studenti, ma per farlo devi prima accertarti di essere molto “in guida” nei loro confronti (altrimenti il rischio è che non facciano quello che dici loro o che tu debba rassegnarti ad abbassare il tuo stile ad un livello “autoritario/impositivo”). Se ne hai la conferma, puoi chiedergli di spostarsi. ATTENZIONE però: non ti consiglio di spostarli perché stanno facendo confusione, ma per qualche altro (valido) motivo. Magari vuoi fargli sperimentare un altro punto di vista… (durante le mie sessioni di formazione, adotto questa strategia quando vedo che si formano ridondanze poco funzionali che hanno come ingrediente anche la posizione reciproca di alcune persone).

LINGUAGGIO DEL CORPO – Per “linguaggio del corpo” si intende tutto quello che ha a che fare con la postura, i movimenti e la respirazione. L’idea quindi è quella di variare significativamente uno (o più) di questi fattori nel tuo linguaggio del corpo.

Se quando è emerso quel meccanismo che vuoi interrompere tu eri seduta, potresti alzarti (o viceversa); se ti stavi muovendo, puoi scegliere di fermarti (o viceversa), ecc.

Piccolo strappo alla regola: potresti fare in modo che il linguaggio del corpo dei ragazzi vari… ancora una volta ti ricordo che questa carta (molto “potente”, ma anche rischiosa) è meglio giocarla solo se hai la “guida” degli alunni (sai cioè che riusciresti facilmente a “distrarli dalla distrazione”, facendoli muovere).

Particolarmente utile sarebbe coinvolgere i bambini/ragazzi con esercizi di respirazione: questi sono ottimi si per far “calmare” che per “riattivare”… ma è necessaria un buon livello di collaborazione da parte loro, altrimenti rischiano di produrre l’effetto della benzina sul fuoco!

PARAVERBALE – In questo caso puoi scegliere di far variare significativamente la velocità della tua voce o il volume.

Ognuna di queste variazioni creerà una cesura tra quello che stava accadendo e quello che accadrà. È però importante fare qualcosa di differente subito dopo l’interruzione di schema. Cosa?

Per esempio potresti usare le domande (sfruttando la loro capacità di orientare il focus), oppure scegliere di autorivelarti con un messaggio io, usare il linguaggio analogico, o ancora dichiarare quello che vuoi fare (in quest’ultimo caso è molto importante che la tua comunicazione abbia un alto livello di influenza).

Risulta quindi fondamentale non usare un’interruzione di schema se non si ha già in mente una valida alternativa da proporre subito dopo: gli effetti sarebbero soltanto temporanei!

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  1. Alessandra Seggi 4 Gennaio 2014 at 14:35 - Reply

    una bella sintesi delle stretegie che spesso attiviamo inconsapevolemente..utile da insegnare ai futuri insegnanti!

  2. Maria Rita Cucurachi 6 Gennaio 2014 at 20:59 - Reply

    Utile, come sempre, il focus sulla comunicazione. vorrei sapere dove si terrà l’incontro a Pescara del giorno Martedì 14 Gennaio. grazie