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L’aiuto è una cosa seria perciò, chiunque abbia l’ambizione di aiutare gli altri, deve sapersi aiutare e sapersi far aiutare: troppo spesso, invece, facciamo i salti mortali per riuscire ad essere di supporto, senza accorgerci che potremmo anche arrivare al punto da non riuscire più a farlo.

La bottiglia si svuota (in fretta)

Se immaginassimo l’aiuto come un bel bicchiere d’acqua fresca, trascurare troppo a lungo il livello di liquido presente nella nostra bottiglia, potrebbe farci arrivare a non avere più acqua da distribuire.

Ci sono persone più soggette a questa deriva: una distrazione (quella verso sé stessi) causata da una grande attenzione (quella rivolta agli altri). E, ad occhio e croce, tu che hai l’abitudine di leggere i contenuti di MetaDidattica o che sei atterrat* casualmente su questo articolo, potresti rientrare a pieno titolo in questa “categoria” di persone.

Non è mai il momento giusto, finché non sarà troppo tardi…

Prendersi cura di sé rientra decisamente nella categoria di attività importanti ma non urgenti* (come del resto accade per l’apprendimento): questo le rende particolarmente esposte al morbo della “rimandìte acuta”… le 1.000 urgenze che dobbiamo gestire ogni giorno, sono in grado di scalzare puntualmente gli “appuntamenti con noi stess*”.

Già 11 anni fa raccontavo questa storia: l’avevi già sentita?

Per aiutare, dobbiamo aiutarci e farci aiutare

Se stai ancora leggendo, vuol dire che ricopri un ruolo fondamentale nella vita di molti (Student*, Figli*, Amic*, ecc.): probabilmente in molt* contano su di te e hanno bisogno di averti “in forma”. Ecco perché ritengo che tu debba senza dubbio coltivare queste competenze:

  • saper aiutare;
  • sapersi aiutare;
  • sapersi far aiutare.

L’aiuto è una cosa seria

Arrivati fin qui, direi che è evidente il primo motivo per cui affermo che “l’aiuto è una cosa seria”… ma c’è anche un’altra motivazione: l’aiuto è una cosa seria perché non sempre il buon senso, l’esperienza e la grande dedizione bastano a rendere il nostro aiuto efficace.

Anzi, in alcuni casi, procedere senza strumenti e strategie adatte, rischia addirittura di fare danni! Si tratta dei casi in cui incorriamo nelle cosiddette Tentate Soluzioni Disfunzionali, perfide trappole nelle quali puntualmente cadiamo…

Una mia esperienza

Prima di salutarti, voglio lasciarti con una mia esperienza: te la racconto in questo video… 👇🏻

* Il modo di classificare le attività a seconda del loro livello di importanza e di urgenza, viene rappresentato molto efficacemente dalla cosiddetta matrice di Eisenhover.

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  1. Miriam Paternoster 3 Giugno 2024 at 13:59 - Reply

    Grazie, è proprio vero che prendersi cura di se stessi in certi casi deve essere una priorità!