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Mi trovo a constatare che sempre più la Scuola mostra delle difficoltà nel convivere con la dimensione dei Disturbi Specifici dell'Apprendimento. Come pedagogista e tutor sto notando che quest'anno, iniziato a settembre 2021, sta accadendo qualcosa di comune in tante scuole: si stanno calpestando con estrema leggerezza i diritti degli studenti DSA.
Non è mia intenzione accusare nessuno, voglio solo sollevare la questione e riflettere insieme a voi.
A metà luglio sono stati resi noti i risultati delle Prove Invalsi che hanno messo in evidenza le carenze in diverse aree degli studenti in Italia. La mia prima reazione ad essere sincera è stata “Bella scoperta! Bastava ascoltare il coro dei docenti che segnalavano le innumerevoli difficoltà della DaD e il bilancio quotidiano delle loro osservazioni durante le lezioni a distanza!”. La seconda riflessione è stata “Magari ora si prenderanno in seria considerazione le urgenze del mondo scolastico con investimenti adeguati su persone e cose: ci stiamo giocando il futuro del Paese!”. Ma la terza riflessione è legata al coaching: un buon coach deve soprattutto responsabilizzare il suo coachee. Altrettanto dovrebbe fare un insegnante strategico.
L'apprendimento è un processo tutt'altro che lineare: come esperti del cambiamento, protagonisti in prima linea del nostro e facilitatori di quello vissuto dai nostri studenti, dovremmo conoscere quello che mi piace definire "il paradosso dell’apprendimento".
Parto con un proverbio cinese al quale sono molto affezionato: “Le tegole che ti ripareranno dalla pioggia è bene che tu le costruisca quando c’è il sole”.
Nelle parole di questo adagio tradizionale è conservato il germe del paradosso di cui ti parlerò in questo articolo.
Voglio presentarvi Emilia Sansonetti e Simona Restauri, le autrici del neonato sito Dida-Tech: l'ho trovato molto interessante, perché pieno zeppo di proposte innovative, nate dalla passione di due Insegnanti che ogni giorno sperimentano ciò che propongono, con l'obiettivo di offrire una didattica inclusiva.
Conosco Emilia dall'A.S. 2012/'13, anno in cui ho avuto il piacere di tenere con MetaDidattica un corso di formazione nella sua Scuola; Simona invece è stata per me una piacevole e nuova conoscenza.
Ho voluto intervistarle per presentare il loro nuovo Progetto ai lettori di MetaDidattica: buona lettura!
Nel Coaching, come in qualsiasi relazione d'aiuto, è fondamentale sintonizzarsi con i bisogni, le esigenze e le difficoltà che sta vivendo la persona alla quale vogliamo rivolgere il nostro supporto.
Credere nella necessità di un rapporto empatico può creare una paradossale condizione di ineffecacia: una delle tentate soluzioni più
comuni è proprio questa. Si finisce per vivere le stesse sensazioni/emozioni che vive l'altro, smarrendo la via per fornirgli un supporto che gli permetta di superare le sue
difficoltà.
Mi fa piacere proporti la lettura dell'articolo che ho scritto per il blog dell'Associazione di categoria A.Co.I. (Associazione Coaching Italia), alla quale sono iscritto come Coach Professionista nell'ambito scolastico e life. Clicca qui per leggere l'articolo...