LEGGI!
Gli articoli, le interviste, i pareri degli esperti e tutto quello che può accompagnarti nella tua "lettura formativa": puoi trarre ispirazione e spunti pratici da ogni riga messa a tua disposizione...
Qui in basso trovi le ultime 3 risorse pubblicate, da leggere subito. Se vuoi accedere all'archivio completo, clicca qui.
È la riflessione di questi ultimi giorni riguardo a ChatGPT e il suo utilizzo da parte di studenti.
ChatGPT è un prototipo di chatbot basato sull’intelligenza artificiale e sull’apprendimento automatico (machine learning) specializzato nella conversazione
con un umano.
Le sue applicazioni sono le più disparate: il gioco domande/risposte, riassunti di testi, traduzioni di testi difficili in concetti semplici, traduzioni in lingua diversa, creazione di codice,
generare saggi e temi e tante altre.
Ma indovinate un po’ che utilizzo ne fanno gli studenti? “Scrivi un riassunto dei Malavoglia”, “Scrivi un testo in cui si compara la poetica di Ungaretti con quella di D’Annunzio”, “Spiega le
differenze tra cellula vegetale e animale” e così via.
I testi sono attendibili, per lo più corretti e, a volte, sono proprio indistinguibili da testi scritti da persone umane. Al di là dei limiti naturali di ChatGPT (alcuni molto gravi come
inventare fatti da nulla o riprodurre odio e pregiudizi nei testi) è, dal punto di vista pedagogico, una grande potenzialità.
Con la legge 170 sappiamo che i ragazzi con DSA devono raggiungere gli stessi obiettivi della classe, ma può (spesso deve) cambiare il modo di aiutare a
raggiungerli. Soprattutto per quanto riguarda le verifiche.
Come Tutor mi sono spesso trovato a supportare i docenti per trovare il modo di ottimizzare le verifiche per i loro studenti DSA.
Ottimizzare vuol dire fare in modo che il docente riesca a valutare correttamente l’apprendimento di conoscenze e competenze dello studente senza rischiare di dare un giudizio al Disturbo
Specifico, che interviene spesso “a gamba tesa”.
Ogni studente è diverso, ma ci sono degli accorgimenti che possono aiutare quasi tutti e voglio condividere con voi questo video.
Molto spesso per gli studenti che presentano un Disturbo Specifico dell’Apprendimento il momento della diagnosi, e soprattutto della restituzione, è vissuto come una luce in fondo
al tunnel.
Questo è vero soprattutto per quegli studenti che arrivano tardivamente alla valutazione e che quindi sperimentano, per un periodo piuttosto lungo, un forte senso di
inadeguatezza e addirittura di frustrazione rispetto alla scuola e all’apprendimento, senza capire bene perché non riescono in quei compiti che per tutti gli altri invece risultano
semplici e automatici.
Voglio presentarvi Emilia Sansonetti e Simona Restauri, le autrici del neonato sito Dida-Tech: l'ho trovato molto interessante, perché pieno zeppo di proposte innovative, nate dalla passione di due Insegnanti che ogni giorno sperimentano ciò che propongono, con l'obiettivo di offrire una didattica inclusiva.
Conosco Emilia dall'A.S. 2012/'13, anno in cui ho avuto il piacere di tenere con MetaDidattica un corso di formazione nella sua Scuola; Simona invece è stata per me una piacevole e nuova conoscenza.
Ho voluto intervistarle per presentare il loro nuovo Progetto ai lettori di MetaDidattica: buona lettura!
Nel Coaching, come in qualsiasi relazione d'aiuto, è fondamentale sintonizzarsi con i bisogni, le esigenze e le difficoltà che sta vivendo la persona alla quale vogliamo rivolgere il nostro supporto.
Credere nella necessità di un rapporto empatico può creare una paradossale condizione di ineffecacia: una delle tentate soluzioni più
comuni è proprio questa. Si finisce per vivere le stesse sensazioni/emozioni che vive l'altro, smarrendo la via per fornirgli un supporto che gli permetta di superare le sue
difficoltà.
Mi fa piacere proporti la lettura dell'articolo che ho scritto per il blog dell'Associazione di categoria A.Co.I. (Associazione Coaching Italia), alla quale sono iscritto come Coach Professionista nell'ambito scolastico e life. Clicca qui per leggere l'articolo...