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“Ogni studente suona il suo strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un’orchestra che prova la stessa sinfonia”.
(Pennac D., 2008)
Quando un insegnante si trova di fronte ad un gruppo classe sta di fatto interagendo con alunni diversi, dotati di molteplici caratteristiche cognitive, e ognuno dei quali avente un proprio temperamento e dei propri interessi di cui è fondamentale tenere conto nel processo di insegnamento/apprendimento.
Ogni studente, così come ogni persona, presenta un proprio funzionamento, dei punti di forza e di debolezza, uno stile di apprendimento prevalente ed uno stile cognitivo che ne influenzano le modalità di studio e di apprendimento più efficaci, tanto più se parliamo di studenti DSA, per i quali le discrepanze sono più evidenti e marcate.
È importantissimo che gli alunni sviluppino una consapevolezza dei propri processi cognitivi e di apprendimento per vivere la scuola con maggiore serenità, come un contesto in cui sperimentarsi e conoscersi, per sviluppare un approccio allo studio e alla conoscenza che sia più efficiente ed efficace possibile, che porti ad apprendimenti significativi. È fondamentale anche per potenziare le proprie capacità, per essere più sicuri e motivati.
Nel presente articolo ci occuperemo di fare chiarezza sugli stili cognitivi e gli stili di apprendimento che, a volte, erroneamente vengono utilizzati come sinonimi: capiremo come è possibile misurarli e perché sono così importanti per i nostri studenti, in particolare per quelli con disturbo specifico.
Le interrogazioni sono fonte di emozioni particolarmente intense per gli studenti, a volte anche di ansie eccessive, che possono influenzare negativamente i risultati, specialmente se si tratta di alunni con disturbi specifici dell’apprendimento, che spesso presentano livelli di autostima poco elevati, nonché scarsa fiducia in se stessi e nelle proprie capacità.
Eppure queste prove rappresentano un momento prezioso in cui lo studente e l’insegnante, entrando in relazione diretta, hanno l’occasione di confrontarsi e arricchirsi vicendevolmente.
Ti trovi ad affrontare delle sfide per le quali senti di non possedere la giusta strategia e gli strumenti più efficaci? Un collega che non ti ascolta, difficoltà a farti rispettare in classe, un
rapporto difficile con i genitori?
Un Coach professionista ti supporterà nella valorizzazione dei tuoi talenti, nel raggiungimento dei tuoi obiettivi, nello sblocco e nello sviluppo delle tue performance in ambito scolastico.
Perché?
Perché questa metodologia, così diffusa e apprezzata in ambito aziendale e sportivo, è efficace anche per le relazioni scolastiche, per sbloccare e sviluppare le performance di studenti,
insegnanti e dirigenti scolastici.
La struttura di ogni laboratorio sarà questa:
18.00-18.15: spazio di formazione condotto da Alberto su un tema specifico
18.15-19.15: sessione di coaching
19.15-19.30: feedback e commenti per il coach (chi ha tenuto la sessione)
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Voglio presentarvi Emilia Sansonetti e Simona Restauri, le autrici del neonato sito Dida-Tech: l'ho trovato molto interessante, perché pieno zeppo di proposte innovative, nate dalla passione di due Insegnanti che ogni giorno sperimentano ciò che propongono, con l'obiettivo di offrire una didattica inclusiva.
Conosco Emilia dall'A.S. 2012/'13, anno in cui ho avuto il piacere di tenere con MetaDidattica un corso di formazione nella sua Scuola; Simona invece è stata per me una piacevole e nuova conoscenza.
Ho voluto intervistarle per presentare il loro nuovo Progetto ai lettori di MetaDidattica: buona lettura!
Nel Coaching, come in qualsiasi relazione d'aiuto, è fondamentale sintonizzarsi con i bisogni, le esigenze e le difficoltà che sta vivendo la persona alla quale vogliamo rivolgere il nostro supporto.
Credere nella necessità di un rapporto empatico può creare una paradossale condizione di ineffecacia: una delle tentate soluzioni più
comuni è proprio questa. Si finisce per vivere le stesse sensazioni/emozioni che vive l'altro, smarrendo la via per fornirgli un supporto che gli permetta di superare le sue
difficoltà.
Mi fa piacere proporti la lettura dell'articolo che ho scritto per il blog dell'Associazione di categoria A.Co.I. (Associazione Coaching Italia), alla quale sono iscritto come Coach Professionista nell'ambito scolastico e life. Clicca qui per leggere l'articolo...