La trappola della Responsabilità nel ruolo di Insegnante

di Alberto De Panfilis – Formatore e ideatore di MetaDidattica

Il mestiere dell’insegnante è spesso descritto come una corsa a ostacoli.
E, in effetti, lo è. Ma il rischio più grande non è inciampare: è correre al posto degli studenti.

Il ruolo di “Guidare” è la quinta competenza chiave dell’Insegnante Strategico.
Guidare non significa spingere o trascinare, ma accompagnare gli studenti in un percorso di scoperta: di sé, delle proprie passioni e del proprio modo di stare nel mondo.
Un compito affascinante, ma anche estremamente delicato.

Nella nostra mente, ci piacerebbe immaginarlo come in L’attimo fuggente — con studenti ispirati e insegnanti carismatici.
Nella realtà, invece, ci scontriamo con demotivazione, ostinazione e scarsa ricettività.
E, proprio quando cerchiamo di aiutare qualcuno a cambiare, rischiamo di cadere nella trappola più subdola di tutte: gestire male la responsabilità del cambiamento.

Le due trappole mortali della responsabilità

Ogni volta che qualcosa non va come vorremmo — un gruppo difficile, un alunno demotivato, una relazione che non migliora — siamo tentati di distribuire la responsabilità in modo estremo.
Ecco le due trappole più comuni.

L’Errore di Ponzio Pilato – “È colpa loro”

Attribuire le difficoltà alla scarsa motivazione, al comportamento scorretto o alla “mancanza di educazione” dei ragazzi.
Lavarsi le mani e pensare: “Non posso farci niente, è la loro indole”.
Un atteggiamento comprensibile, ma pericoloso: perché ci priva di ogni margine di azione.

La Trappola Subdola – “È colpa mia”

All’opposto, c’è chi si assume tutto.
Chi studia, si forma, prova e riprova… ma continua a credere di non avere abbastanza strumenti.
È la trappola più elegante e più pericolosa, perché travestita da dedizione: “Se non riesco, è perché non sono ancora abbastanza preparato.”
Il risultato? Un circolo vizioso che logora motivazione, energia e fiducia.

Il confine strategico: guidare, non crescere al posto loro

La verità è semplice e complessa allo stesso tempo:
la responsabilità del cambiamento va distribuita tra tutti gli attori in gioco.

• Lo studente ha la responsabilità del proprio comportamento e delle proprie scelte.

• L’insegnante strategico ha la responsabilità di guidare, facilitare e accompagnare, ma non può crescere al posto suo.

Quando dimentichiamo questo equilibrio, smettiamo di guidare e iniziamo a sostituirci.
E ogni volta che ci sostituiamo, togliamo all’altro la possibilità di crescere davvero.

Guidare con responsabilità significa:

• Fare da sponsor, ma non da “salvatore”;

• Stimolare riflessioni, ma senza provocare inutili resistenze;

• Mettere confini, ma senza rigidità;

• Conoscere le dinamiche del cambiamento, per non cadere nelle solite tentate soluzioni disfunzionali.

Un Insegnante Strategico sa che il proprio compito non è motivare tutti a ogni costo, ma creare le condizioni perché la motivazione possa emergere.

Dal buon senso al metodo: la guida responsabile

Per guidare bene serve un protocollo, non solo buona volontà.
Le competenze di coaching strategico permettono di mantenere lucidità anche quando tutto sembra sfuggire di mano.
Proprio come un navigatore, ti aiutano a “ricalcolare il percorso” senza perdere la direzione.

Se ti senti sopraffatt*, se hai la sensazione di correre su un binario che porta contro un muro, o se ti sembra che il buon senso non basti più, non è un segno di debolezza.
È il segnale che è tempo di dotarti di strumenti più strategici.

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Non possiamo crescere al posto dei nostri studenti.
Ma possiamo imparare a guidarli con metodo, equilibrio e visione, per accompagnarli davvero nel cambiamento.

A presto,
Alberto De Panfilis
Formatore e ideatore di MetaDidattica (dal 2008)