Durante i miei corsi di aggiornamento sul metodo MetaDidattica, spesso mi viene chiesto come utilizzare al meglio lo spazio all’interno dell’aula.

In effetti questo può risultare una vera e propria risorsa o, al contrario, una vera e propria trappola.

 

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Esistono tanti modi di sfruttare lo spazio che abbiamo a disposizione in aula quando facciamo lezione. Non stiamo parlando soltanto del classico davanti/dietro la cattedra, ma di qualcosa in più.

Anche se ci sono delle linee guida da preferire, non esiste una posizione migliore di un’altra: per tornare alla posizione davanti/dietro la cattedra, senz’altro questa determinerà l’assenza o la presenza di una vera e propria barriera analogia tra noi e la classe. Attenzione però: non è sempre sbagliato avere una cattedra frapposta. Dipende da qual è il nostro obiettivo in quel momento: ecco allora che la nostra posizione potrà essere più o meno funzionale a quello che desideriamo suscitare negli Studenti.

Ma oltre a questo, quali altri spazi dell’ambiente classe possiamo sfruttare?

Possiamo ad esempio godere dei vantaggi dati dall’uso dei cosiddetti ancoraggi spaziali. Con questa espressione ci si riferisce all’associare i diversi momenti della lezione a diverse parti della stanza (vicino alla lavagna, accanto alla finestra, in mezzo ai ragazzi, ecc.). Per esempio si potrebbe cominciare ad occupare (fisicamente, col corpo!) una di queste posizioni quando si sta spiegando, poi muoversi in un’altra postazione quando si lavora insieme alla classe con gli esercizi, e così via per definire nello spazio un luogo anche per i momenti di condivisione, quelli dedicati agli esempi, alle pause, ecc.

Dopo un primo periodo di “messa a punto”, tutti in classe (noi compresi!) saremo in grado di “sentire” a che punto della lezione ci troviamo, semplicemente grazie alla posizione che il prof. occupa nello spazio. 

Questo potrà garantirci diversi vantaggi:

  • le nostre lezioni diventeranno molto più varie e quindi più efficaci;
  • sia noi che gli Studenti potremo orientarci meglio all’interno delle diverse fasi della lezione, come se fosse a disposizione di tutti una sorta di indice;
  • riusciremo con maggiore facilità a far riferimento ad una fase passata o ancora da venire, utilizzando soltanto un gesto (ad indicare la parte dell’aula corrispondente).

Utilizzare lo spazio in questo modo, ci consentirà inoltre di aumentare ulteriormente l’efficacia applicativa della tecnica vincere il pieno con il vuoto (che ti consiglio di leggere cliccando qui). Durante un “momento di piena”, potremmo indicare il nostro vuoto (per esempio lo spazio fisico dedicato agli interventi o alle pause) per arginare (senza argini) l’ondata altrimenti dirompente.

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