Sì, a volte alcuni progetti si realizzano, delle vocazioni si compiono, il futuro onora i propri impegni. Un amico mi assicura che mi aspetta una sorpresa nel ristorante dove mi ha invtato. Ci vado. La sorpesa è considerevole. È Rémi, lo chef del locale. Impressionante, dall’alto del suo metro e ottanta e sotto il suo bianco cappello da cuoco! Sulle prime non lo riconosco, ma mi rinfresca la memoria mettendomi davanti agli occhi un compito scritto da lui e corretto da me venticinque anni prima. Voto: 6. Titolo: “Fai il tuo ritratto a quarant’anni”. E l’uomo di quarant’anni che se ne sta in piedi di fronte a me, sorridendo un po’ intimidito dall’apparizione del suo vecchio professore, è esattamente quello che il ragazzo descriveva nel suo compito: lo chef di un ristorante le cui cucine paragonava alla sala macchine di un transatlantico. L’insegnante aveva apprezzato, in rosso, e aveva espresso l’auspicio di sedersi un giorno al tavolo di quel ristorante…

È il genere di situazione in cui non ti penti di essere diventato il professore che ormai non sei più.

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  1. Piercarlo 21 Novembre 2012 at 16:41 - Reply

    Bellissima storia. Bisogna credere nei propri sogni… e aiutare gli altri a credere nei loro!

  2. maria 21 Novembre 2012 at 17:18 - Reply

    spronare gli alunni a crescere,questo è il mio punto di forza

  3. rosa 21 Novembre 2012 at 18:50 - Reply

    Ho letto anch’io il libro tempo fa e ho pensato, ancora una volta, quanto alto sia il rischio da parte degli insegnanti di crearsi una sorta di “graduatoria di legittimità” dei sogni in base ai propri personali parametri/valori… graduatoria che potrebbe, per esempio, far siglare con un voto negativo un compito in classe come quello citato….Pensa che figura se questo fosse davvero accaduto !!!!! E che lezione!!!!! Bellissimo esempio di storia reale e di sogni che si avverano….MALGRADO la scuola.

  4. Alberto 21 Novembre 2012 at 22:47 - Reply

    Quant’è crudo quel tuo MALGRADO, Rosa… ma quant’è vero (troppo spesso)!