Filostefano di Cirene, nel III secolo a.C., narrava la storia del re cipriota Pigmalione che, innamoratosi perdutamente della statua di Afrodite, arrivò fino al punto di crederla vera, immaginando di potersi ricongiungere ad essa.
Ovidio trasformò invece la vicenda, parlando questa volta dello scultore Pigmalione; questi si innamorò follemente di una sua statua. Il suo sentimento era talmente forte che implorò Afrodite perché trasformasse quella statua in una donna in carne e ossa, in modo da poterla finalmente sposare.
Anche se oggi non vogliamo occuparci di mitologia, è bene riportare alla nostra mente il messaggio contenuto nei due racconti e ricordare i risvolti dell’effetto Pigmalione in classe (leggi anche l’articolo pubblicato sul sito).