Che storia… mi sono passati tanti episodi davanti agli occhi quando ho letto (e poi interpretato) questo racconto.
Il potere del linguaggio analogico è anche racchiuso nella sua struttura abilmente vaga: narrare di temi evocativi e “generici” (come il volare, ad esempio) consente a ciascuno di creare collegamenti tra il racconto e i temi fondanti della propria esperienza.
Se avessimo raccontato la storia di una persona che aveva subìto la perdita di un genitore, ad esempio, non avremmo parlato a tutti coloro che hanno perso il partner o a coloro che stanno invece affrontando difficoltà di tutt’altro tipo…
Il maestro dell’abilmente vago è stato Milton Erickson, l’ipnoterapeuta “modellato” negli anni ’70 da Bandler e Grinder (i co-creatori della PNL).
… Gesù, ancor prima di Erickson, credo sia stato il precursore di questo tipo di comunicazione con le sue eterne parabole…. E il bello di queste storielle è che lette/ascoltate diverse volte nella vita, insegnano sempre qualcosa di nuovo/diverso…
WOW, hai proprio ragione, Rosa… 🙂
Da maestra, quella farfalla è un bambino a cui non si deve fare tutto al suo posto, evitare che cada imparando a correre o evitandogli la fatica di imparare mettendogli davanti agli occhi dei prodotti già finiti, ma fargli sperimentare la gioia della scoperta, la ricompensa dopo la fatica.. solo così potrà diventare un uomo ed entrare senza timore nella vita…