Ecco il primo dei dieci video con le strategie per la gestione della classe.
Obiettivo: “Richiamare l’attenzione di due (o più) alunni distratti”
Per l’elenco completo dei video in prossima uscita, clicca qui.
Ecco il primo dei dieci video con le strategie per la gestione della classe.
Obiettivo: “Richiamare l’attenzione di due (o più) alunni distratti”
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è una buona strategia…la utilizzo spesso…grazie per averla ricordata….prof.ssa Carta
ma se non ottengo nessuna empatia da parte del ragazzo cosa devo fare ? ….lo so che alzare la voce non serve ….cerco una possibile alternativa. grazie
Grazie, proveró domani stesso questa strategia e vi faró sapere.
Per Antonio…
Parlare di empatia non è semplice: il rapporto empatico è un rapporto che si construisce nel tempo, anche se di certo possiamo fare qualcosa per aiutarlo a nascere.
La prima cosa che mi sentirei di consigliarti (ti do del tu e spero che questo non ti dispiaccia) se fossi uno dei docenti coinvolti nei miei corsi di aggiornamento, riguarderebbe la “coerenza” personale del docente.
Considero le relazioni quanto di più biunivoco possa esistere: intendo dire che la premessa fondamentale è che TU possa vivere (e dimostrare) un rapporto empatico con il ragazzo.
Senza avere la pretesa che questo possa essere la bacchetta magica, di certo con il tempo creerà un clima di fiducia tale da poter tranquillamente essere considerato empatico.
Se poi mi (e ti) chiedessero: “Secondo te, chi fra il docente e il ragazzo, pensi che abbia più risorse a disposizione per creare un rapporto empatico con l’altro?”. La mia risposta si rivolge al docente: è adulto, ha più esperienza, non ha gli ormoni che gli frullano dentro stordendolo ogni giorno, ha una professionalità tale da consentirgli di mettersi in discussione, ecc…
Se poi vuoi aggiungere qualcos’altro, penserei ad un pizzico di Ascolto Attivo!
Spero di aver risposto alla tua domanda: nel caso in cui avessi altri dubbi o quesiti, non esitare a contattarmi di nuovo…
Buon lavoro a scuola!
Alberto
Funziona!!!!!!!!
Grazie,è sempre utile e necessario provare nuove strategie. Vengo ora dal C.d.c… e di problemi di attenzione si parla sempre. Spero che questo sistema funzioni! Ti farò sapere
🙂
Grazie per il consiglio. Mi piacerebbe essere aggiornata sulla pubblicazione delle altre strategie.
Ciao Maria, sono contento che tu abbia trovato utile questo primo consiglio.
Mi sono permesso di aggiungere il tuo indirizzo email alla mailing list MetaDidattica©, in modo che tu possa facilmente rimanere aggiornata su tutte le novità!
Buonissima giornata, Alberto… 🙂
Grazie!sperimentero’ subito e ti faro’ sapere com’e’ andata 😉 Rosalba
Insegno nella scuola dell’infanzia… funziona anche con i più piccoli?
Sicuramente buona soluzione già provata e funziona. Inoltre altra strategia che sono solito usare in questi casi è di pormi in posizioni “anomale” rispetto alla cattedra. Magari di spalle ai ragazzi. Sono obbligati a girarsi e in questa posizione “scomoda” riesco ad ottenere una maggior attenzione. Ciao
gent.mo prof.
la ringrazio per l’ottimo suggerimento
domani ci provero’ e faro’ sapere di questa nuova esperienza SPERIMENTERO’
grazie
Interessante! Molto! Sono convinta che funzionerà. Ti farò sapere e grazie per i suggerimenti…
Grazie, mi sembra molto interessante. Ci proverò.
…funziona sì!
Aspetto gli altri pezzi del coltellino!!!Grazie.
E’ un buon consiglio ed una buona strategia! Sono un’insegnante di scuola primaria con con un’esperienza pregressa di scuola dell’infanzia; Trovo tale strategia efficace e la adotto spesso nella mia pratica didattica!
Grazie a tutti i lettori…
Per Milena: credo proprio che il “parlare all’altro lato della classe” (e i presupposti della comunicazione che questa strategia sfrutta) possano funzionare altrettanto bene anche nella scuola dell’infanzia. In ogni caso il modo migliore per capire se possiamo ottenere buoni risultati anche con i bambini dell’asilo è METTERE ALLA PROVA la nostra strategia… Facci sapere com’è andata! 😉
Per Alfonso: grazie per il tuo contributo, Antonio… in effetti quella che hai messo in atto è una vera e propria INTERRUZIONE DI SCHEMA… nel secondo video (che pubblicherò DOMANI) uno dei meccanismi alla base della strategia che proporrò sarà proprio l’interruzione di schema.
Buon lavoro a tutti!
Interessante anche perchè non dovrebbe essere motivo di distrazione per il resto della classe e non dovrebbe neppure creare “buchi” nella lezione. Lo provo domani (oggi giornata libera). Grazie!!
Grazie! Anch’io utilizzo questa strategia, ma trovo molto interessante e utile sistematizzare e catalogare in questo modo le tecniche che utilizziamo, a volte in modo istintivo, nella gestione della classe. Trovo che alzare la voce serve a poco, in generale. A volte, in alcune situazioni, è utile abbassarla per attirare l’attenzione.
La vedo come te, Patrizia. Catalogare e sistematizzare qualcosa di naturale non serve a rendere gli atteggiamenti degli insegnanti meno spontanei, bensì a comprendere quali sono i princìpi comunicativi alla base di tali comportamenti e poterne creare di nuovi.
Inoltre, conoscere meglio i meccanismi alla base delle scelte nostre e degli studenti, ci permette anche di riportare i risultati positivi che otteniamo in un determinato ambito, anche in altri campi della nostra vita (professionale, ma anche personale).
si spesso funziona grazie ciao
Eccome se funziona con i miei ventuno monelli!Grazie, grazie c’e’ bisogno di questi preziosi suggerimenti.
grazie Alberto! sono davvero importanti queste strategie…elencate e descritte in questo modo…risultano molto utili… per me… e proverò a farle sentire anche alla mia collega…che passa buona parte della giornata scolastica a rimproverare!!!
Grazie a te per l’interesse e la condivisione con la Collega, Elena…
Buona giornata,
Alberto DP