Ecco il quinto dei dieci video con le strategie per la gestione della classe.

Obiettivo: “Rinsaldare il proprio rapporto con la classe”

Per l’elenco completo dei video in prossima uscita, clicca qui.

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  1. rosa 19 Novembre 2012 at 14:21 - Reply

    Caro Alberto, se si ha una relazione significativa con i bambini a scuola, credo che il comportamento da te suggerito sorga in gran misura spontaneo specie con i piccoli, ma concordo sull’implicito assunto che l’insegnamento sia qualcosa di troppo importante per lasciarlo allo spontaneismo.
    Alla prossima.
    Rosa, Pordenone

  2. Alberto 19 Novembre 2012 at 14:25 - Reply

    Ciao Rosa… come hai giustamente notato, gran parte delle strategie che ho proposto (e che proporrò in futuro) sorgono spontanee a chi ottiene buoni risultati nella propria attività.

    Proprio in questo modo, infatti, nacque la PNL quarant’anni fa! 😉 …capire quali fossero le caratteristiche “vincenti” che riuscivano a fare la differenza in coloro che venivano presi a modello.

  3. rosa 26 Novembre 2012 at 13:36 - Reply

    Mi piacciono molto i suggerimenti della PNL anche se generalmente la si vede applicata nel mondo del marketing, ma una perplessità mi accompagna, cioè trovo questo approccio molto legato a una logica di causa-effetto, dove le variabili individuali, le caratteristiche personali più o meno “sane” vengono in qualche misura bypassate…Forse la mia è una lettura superficiale legata ad un non adeguato approfondimento della materia, ma io penso che lavorare sull’equilibrio psicologico/affettivo/ emozionale personale, in questo caso del docente, sia fondamentale e debba venir coltivato per lo meno insieme agli altri aspetti più tipicamente professionali. Non so se mo sono spiegata…In questi contesti (e mi riferisco alle comunicazioni via pc) non ci si può dilungare troppo.
    Grazie per seguire tutti i commenti, i post….. Lavoraccio non da poco !!!! Ciao!!!!

  4. Alberto 28 Novembre 2012 at 14:40 - Reply

    Ciao Rosa, ti ringrazio per avermi posto questa domanda: in molti se la tengono dentro come dubbio e la cosa non credo possa essere utile. La tua richiesta di chiarimenti, invece, mi consente di esprimere il mio punto di vista relativo alle relazioni umane…

    NON credo che i rapporti siano guidati da una logica lineare di causa-effetto: credo piuttosto nella circolarità degli scambi e, proprio per questo, quando parlo della PNL sto ben attento a prendere le distanze da chi la percepisce (e purtroppo la “spiega”) come una “cassetta di strumenti”. Personalmente la Programmazione Neuro Linguistica è soltanto un ATTEGGIAMENTO di curiosità nei confronti di quello che funziona. Quando trovo un buon esempio di efficacia (sul lavoro o nella vita personale) mi chiedo: cosa fa questa persona per ottenere tali risultati? E sai qual è la risposta? La risposta è che NON c’è UNA SOLA risposta: esistono talmente tanti fattori in gioco quando parliamo della nostra individulità che non è possibile basarsi sulla logica ordinaria di causa-effetto.
    E’ anche vero che ci si può dedicare a vedere quali sono le caratteristiche di chi “funziona” (è brutto, lo so, ma cerca di capirmi): riuscire a far proprie alcune di queste caratteristiche non sarà sufficiente per ottenere gli stessi risultati (ecco perché non esiste una diretta relazione di causa-effetto), ma di certo ci darà una mano!

    Ti aggiungo altre due cose: se ci fai caso ho integrato l’approccio “piennellistico” anche con quello rogersiano dell’ascolto attivo e con quello breve strategico di Nardone… ritengo fondamentale non trincerarsi dietro l’illusione che si possa intervenire su una relazione umana come lo si fa nei confronti di una macchina.

    L’altra cosa che ci tengo a specificare riguarda il “modo” in cui, per rendere più semplice la comprensione di chi mi ascolta (dal vivo oppure online), descrivo certi concetti… inevitabilmente dovrò cercare di “schematizzarli” un po’, altrimenti non riuscirei proprio a coinvolgere chi approcciandovi per le prime volte. Fatti i primi passi, si potrà scendere molto più in profondità! 😉

    Mi auguro di aver risposto alla tua domanda, chiarendo i dubbi che mi avevi esposto…

    Buona giornata,
    Alberto

  5. Rosa 29 Novembre 2012 at 16:04 - Reply

    La perplessità che ti avevo esposto si era maggiormente concretizzata dopo qualche corso/ esperienza sul tema dei linguaggi dell’inconscio e l’aver focalizzato come il nostro comportamento sia il riflesso fedelissimo delle nostre “parti” interne, molto più in grado di quelle “esterne” di condizionare / determinare il nostro agire. Ecco perchè continua a parermi prioritario il lavoro PERSONALE sul singolo e su percorsi individuali per stare bene principalmente con sè (anche se questo so bene non poter prescindere dalla relazionalità con gli altri), consapevole che, qualora raggiunto o quanto meno avvicinato l’equilibrio personale, anche l’agire diventa “efficace”, a qualsiasi livello sia diretto.

    Comunque sei stato chiarissimo e condivido le tue posizioni per così dire “integrate”.

    Grazie di tutto. Buona giornata anche a te….oggi finalmente il sole !!!!!!!!
    Rosa

  6. Daniela 2 Dicembre 2012 at 9:54 - Reply

    Mi sono avvicinata alla metadidattica un paio di estati fa leggendo il libro Gestione pratica della classe di Schipani (se ben ricordo), e da allora non solo sono cambiati il mio modo di lavorare e i risultati ottenuti, ma è mutata il mio atteggiamento verso i ragazzi, facendomi davvero sentire più a mio agio in classe.
    Da qualche mese ho trovato il tuo sito e ti seguo con moltissimo interesse e piacere.
    Grazie

  7. Ilaria 18 Settembre 2020 at 15:23 - Reply

    Anche io mi sono avvicinata a queste pratiche didattiche attraverso il testo di Schipani. In effetti le strategie sono simili sto cercando di iniziare a metterle in pratica. Trovo anche questi video molto utili e ben fatti. Continuerò a formarmi.