Ragazzi, che ne dite di fare l’esercizio?

Prova ad avere un approccio differente…

Rivolgiti a quei genitori in un altro modo…

 

Ognuna di queste raccomandazioni nasce da un’intenzione positiva, ma (come diceva Oscar Wilde) è con le migliori intenzioni che alcune volte sortiamo gli effetti peggiori: vediamo perché…

Dall’esperienza condivisa con me da molti Insegnanti durante i Corsi di Formazione MetaDidattica, alcuni fra gli aspetti negoziali più delicati presenti nel mondo della Scuola riguardano:

  • le riunioni docenti;
  • le proposte di attività rivolte agli Studenti;
  • le richieste di collaborazione avanzate ai Colleghi;
  • la necessità di creare sinergia con i Genitori.

Durante queste occasioni di confronto nasce a volte un po’ di tensione, soprattutto quando le tematiche in ballo sono percepite come molto importanti o urgenti (anche se quest’ultimi termini non sono sinonimi!).

Quando siamo coinvolti nella risoluzione di una situazione che ci sta a cuore può capitare che vengano fuori alcune emozioni, anche in modo intenso. Anche se questo può sembrare una risorsa, alcune volte diventa una tentata soluzione: quello che facciamo proprio per tentare di risolvere il problema, in realtà lo sta alimentando.

Ecco perché potrebbe esserci d’aiuto tenere in considerazione un aspetto molto semplice della nostra comunicazione (che quindi fa parte della nostra fetta di responsabilità): la possibilità di darci del NOI.

Vediamo cosa significa e perché può esserci d’aiuto nel sempliificare gli scambi relazionali ed attuare una comunicazione più strategica.

Riprendi gli esempi di raccomandazione che ho scritto all’inizio dell’articolo… proviamo a trasformarli usando la prima persona plurale come soggetto.

Ragazzi, che ne dite di fare l’esercizio?
Ragazzi, che ne dite se facessimo l’esercizio?

 

Prova ad avere un approccio differente…
Proviamo ad avere un approccio differente…

 

 

Rivolgiti a quei genitori in un altro modo…
Rivolgiamoci a quei genitori in un altro modo…

 

Quando usiamo il NOI stiamo creando complicità ed inserendo nella nostra comunicazione un presupposto: ci sarò anch’io con te/voi! Come tutti i presupposti, anche questo verrà percepito inconsciamente dalla persona che ci ascolta. Avrà molto più effetto far percepire alla persona la nostra vicinanza, piuttosto che dirglielo direttamente a parole. Tra l’altro sarà capitato anche a noi qualche volta di ricevere promesse da chi ci aveva garantito un supporto che, purtroppo, non è mai arrivato.

 

Usando il NOI non stiamo facendo alcuna promessa: stiamo semplicemente facendo sentire all’altra persona la nostra vicinanza (questa potrà poi tradursi anche in un aiuto concreto o continuare ad essere percepita come una complicità emotiva di valore).

 

Un altro effetto positivo che può regalarci il dare del NOI consiste nel fatto che, facendolo, non creiamo separazione. Usando la seconda persona (singolare o plurale) sottolineiamo inconsciamente una linea di demarcazione tra noi e gli altri e, soprattutto quando stiamo dando un suggerimento (ad una collega durante una riunione, per esempio), il presupposto percepito dalla persona che lo riceve è: IO faccio quello che ti sto consigliando, TU non lo stai ancora facendo. Molto spesso la sensazione inconscia che proverà il nostro interlocutore sarà una sensazione di squalifica che a sua volta rischierà di generare resistenze e frizioni.

 

L’esperimento che ti propongo è semplice: impegnati a dare del NOI in occasione della prossima riunione con i Colleghi, nel proporre la prossima attività ai tuoi Studenti in classe, quando chiederai supporto ad una Collega e quando manifesterai ai Genitori di un tuo studente l’esigenza di collaborare per lo sviluppo del figlio.

Published On: 05 Dicembre 2013Categories: BlogTags: 8 Comments on Diamoci del NOI

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  1. Federica Valente 5 Dicembre 2013 at 14:21 - Reply

    Ottimo spunto di riflessione (e successiva azione) per gli insegnanti… ma non solo 😉

  2. Maria Letizia Colinelli 5 Dicembre 2013 at 14:52 - Reply

    Con i colleghi il noi alla primaria è d’obbligo: non a caso siamo delle equipe o team che dir si voglia. Con i genitori a volte è più difficile, ma sicuramente è un’ottimo spunto di riflessione! Grazie 🙂

  3. bruna 5 Dicembre 2013 at 21:34 - Reply

    Grazie ritengo molto utile questo suggerimento e penso anche che io debba imparare a non usare il verbo “devi” che purtroppo fa parte del mio linguaggio. Penso infatti che aumenti il divario con lo studente. Inoltre penso che noi docenti dobbiamo ogni tanto sentirci alunni, per esempio iscrivendoci ad un corso di informatica, inglese, ecceterea. Infatti “dall’altra parte” ci rendiamo conto di ciò che può dar fastidio ai nostri ragazzi, provando sulla nostra “pelle” parole, gesti, ascolto dato o negato, sorrisi, dati..o negati.

  4. simona 8 Dicembre 2013 at 11:07 - Reply

    Grazie Alberto, trovo i tuoi suggerimenti molto validi.Ho messo in pratica quello del “cerchietto e del puntino “e devo confermare che con i miei bambini della primaria mi è di aiuto, in quanto mi evita di richiamarli sempre per nome.Trovo anche questo del “noi”molto interessante in quanto crea una sorta di unione, di collaborazione, nel senso che”io ci sono, non ti lascio solo”.Grazie di tutto!

  5. Elena Dragone 8 Dicembre 2013 at 15:26 - Reply

    Durante l’attivita’didattica, subito dopo aver seguito il tuo corso, ho utilizzato nelle relazioni con i miei alunni “il dare del NOI”e ho notato che funziona davvero, perche’ cosi’ facendo, si viene a creare una vera complicita’ emotiva e tutto ciò risulta molto più’ facile comunicare con loro.
    Grazie Alberto…Aspetto altri tuoi preziosi consigli !!!

  6. clarita 8 Dicembre 2013 at 15:55 - Reply

    nella scuola primaria, il Noi è usato da anni, non c’è una classe che non abbia un team, quindi è d’obbligo e spontaneo il “Noi”

  7. Lucia 8 Dicembre 2013 at 17:39 - Reply

    da sempre quando parlo con i bambini o racconto, uso il “noi”; con le colleghe uso il noi quando si parla in generale della scuola. Altrimenti uso “io-tu- lui, lei etc.-.
    Per me il noi rappresenta un’intesa forte e non sempre puoi usarlo.

  8. Maria Assunta 8 Dicembre 2013 at 18:23 - Reply

    Ho riflettuto molto sull’uso del “noi”. In effetti lo uso sempre per descrivere le attività fatte insieme alla collega. Ma lei, purtroppo, usa sempre “io”. Mi sento così esclusa che non ho la forza di replicare!