Dove e quando prestare un ascolto di qualità?
Per mettere in pratica un buon ascolto è senz’altro importante capire l’importanza di questa pratica, utilizzare al meglio le sei parti del nostro corpo coinvolte nelle migliori relazioni di aiuto, oppure scegliere il momento giusto…
Altrettanto importante è individuare un contesto utile e funzionale.
Scopri quale potrebbe essere una strategia da utilizzare ascoltando l’audio che ho registrato per te…
Buongiorno Alberto, ho cercato di vedere il video che proponi oggi ma dopo una serie di passaggi tra fb google e spreker per vederlo , mi sono arresa! Chiedono account e dati e visualizzazioni dei dati, insomma si vogliono fare troppo gli ‘affari nostri’ per i miei gusti! ! Non c’è un modo più semplice per visualizzare? Comunque grazie per le sempre preziose indicazioni!
Silvia, se clicchi sul PLAY che trovi subito sotto al titolo non riesci ad ascoltare nulla?
Ciao Alberto, sono Laura Bizzarri. Ho appena ascoltato il tuo intervento sulla gestione delle provocazioni con alcuni miei colleghi. Rimane una domanda : se l’interlocutore “persevera” nella provocazione, quante volte dobbiamo ringraziarlo? Scherzo, volevamo sapere se esiste uno step finale, risolutivo con il quale neutralizzare provocazioni o anche fissazioni dell’altro.
Bion lavoro.
L.
Ciao Laura,
siamo sicuri che l’obiettivo sia neutralizzare tutte le provocazioni che capita di ricevere, oppure potrebbe essere più utile sviluppare la resilienza emotiva adatta a non farsi influenzare negativamente da queste richieste particolari?
In ogni caso, dal punto di vista strategico, mi verrebbe da agire “quando c’è il sole” (prevenendo, quindi… piuttosto che dovendo porre rimedio a quello che è accaduto o sta accadendo) e creando, nei confronti dell’interessato, un “doppio legame”.
Questo vuol dire “chiedere esplicitamente di rivolgerci le provocazioni” (che finora abbiamo cercato di evitare/respingere/ecc.); ovviamente non le chiamerei in questo modo… farei piuttosto riferimento a “commenti/osservazioni/dubbi/ecc. utili”.
Chiariremo che questi ci saranno d’aiuto, quindi esorteremo l’altro a rivolgerceli.
Il doppio legame consiste nell’aver creato i presupposti per i quali in entrambi i casi (provocazione sì, provocazione no) l’altro ci aiuterà.
Sono riuscito a spiegarmi?
P.S.: mercoledì prossimo, durante il Corso MetaDidattica, ne parleremo anche di persona! …a proposito: quanti dei tuoi colleghi curiosi hanno deciso di accompagnarti al Corso? 😉