Siamo in odore di prove INVALSI e non potevo non pubblicare una bella lettera che ho scovato online nei giorni passati: un’Insegnante americana, alle prese con test nazionali simili a quelli che nei prossimi giorni vedranno impegnati anche i nostri Studenti, rivolge ai suoi Alunni una riflessione profonda e potente: clicca qui e leggi la sua lettera…

17 aprile 2015

Miei cari Studenti,

la prossima settimana farete il vostro esame STAAR [State of Texas Assessment of Academic Readiness – un test sottoposto agli Studenti delle scuole primarie e secondarie dello stato del Texas, USA – N.d.T.] per la matematica e la lettura. So quanto duramente avete lavorato, ma c’è qualcosa di molto importante che dovete sapere:

Il test STAAR non valuta tutto quello che rende ciascuno di voi speciale ed unico. Le persone che hanno creato questi test e che li valutano non vi conoscono nel modo in cui vi conosco io, e di certo non nel modo in cui vi conoscono le vostre famiglie.

Non sanno che qualcuno di voi parla due lingue, o che amate cantare o disegnare. Non hanno conosciuto il vostro talento per il ballo. Non sanno che i vostri amici possono contare sulla vostra presenza, che le vostre risate possono rischiarare anche il giorno più buio, o che il vostro viso diventa rosso quando vi sentite timidi. 🙂 Non sanno che fate sport, fantasticate sul futuro, o che ogni tanto dopo la scuola aiutate il fratellino o la sorellina. Non sanno che siete gentili, affidabili e riflessivi… e che ogni giorno provate a dare il meglio di voi stessi.

I punteggi che riceverete da questo test vi diranno qualcosa, ma non potranno dirvi tutto. Ci sono tanti modi per essere in gamba. Voi siete in gamba! Siete abbastanza! Siete la luce che rischiara il mio giorno! Quindi, mentre vi starete preparando per il test e nel bel mezzo di tutto questo, ricordate che non c’è modo di “testare” tutte le incredibili e fantastiche cose che fanno di voi quello che siete!

Con amore,

Ms. Brown


Ho tradotto personalmente questa lettera: per leggere l’originale, puoi cliccare qui…

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  1. Maria Rita Cucurachi 3 Maggio 2015 at 22:06 - Reply

    Ho girato la lettera ai miei nipoti che studiano in un Liceo di Bologna che si propone come modello nazionale e che vivono una realtà di stress da prestazione estraneo a chi vive il valore della metadidattica… c’è ancora tanto da fare….

  2. Alberto De Panfilis 4 Maggio 2015 at 11:30 - Reply

    Già, Maita… c’è ancora tanto da fare… -_-