Perché continuare a dividere il mondo in materie, quando è possibile stimolare gli Studenti attraverso lo studio dei “fenomeni”?

Insegnanti formati e meglio retribuiti sembrano non voler più tornare indietro dopo aver sperimentato questo tipo di didattica: ma in Italia funzionerebbe?

L’ambizioso progetto è portato avanti dal ministero della pubblica istruzione finlandese da due anni a questa parte. Ogni Scuola deve dedicare almeno un periodo all’interno dell’anno scolastico ad una sperimentazione molto particolare ed unica nel suo genere (almeno per quanto riguarda i Paesi occidentali): anziché suddividere la didattica nella tradizionale impostazione per materie, ai Ragazzi vengono proposti ampi temi pratici, dai quali poi trarre gli insegnamenti che mirano all’acquisizione delle competenze.

Online si trovano esempi che fanno riferimento a fenomeni come l’Unione Europea, il servizio bar, ecc. Da ognuno di questi possono essere estratte considerazioni di stampo economico, storico, sociale, commerciale, contabile…

Uno degli aspetti a mio avviso più interessanti è rappresentato dal supporto ministeriale a questo tipo di attività: circa il 70% dei Docenti coinvolti ha ricevuto un’adeguata formazione per gestire questa nuova tipologia di insegnamento, nonché un compenso maggiore per aver accettato di portare avanti la sperimentazione.

Mi sorge spontanea un’osservazione/domanda: ma gli Insegnanti finlandesi sono più “disponibili” e aperti a sperimentare novità di questo tipo perché meglio retribuiti, oppure vengono meglio retribuiti perché risultano una categoria professionale aperta e sensibile alla propria formazione?

Altri articoli che parlano di questo argomento in giro per il web:

Ti può interessare anche…

Condividi l'articolo sui social

Ti potrebbe interessare…

Lascia un commento

  1. Patrizia 10 Maggio 2015 at 18:14 - Reply

    Bellissimooooo, purtroppo in Italia ci arriveremo forse nel quarto millennio (d C): sono troppe le lobbies che si opporrebbero ad una “buona scuola” di tali proporzioni…