
Quando ha scoperto l’America Cristoforo Colombo?
Quasi tutti gli studenti hanno sentito rivolgersi questa domanda. E sicuramente molti hanno saputo rispondere. Io tutt’ora ricordo la data: 12 ottobre 1492.
Ma siamo sicuri che conoscere questa data sia utile?
A cosa serve saperla?

La domanda che mi faccio da coach e formatore, e che mi farei da educatore, è la seguente “Quali risorse personali, mentali ed emotive ha sviluppato Colombo per poter scoprire l’America?”.
E quali ha sviluppato durante il viaggio?
Cosa gli ha permesso di persuadere qualcuno a finanziare la sua impresa?
Cosa gli ha permesso di gestire emotivamente l’equipaggio senza subire ammutinamenti?
Qual è stato il suo atteggiamento mentale prima, durante e dopo il viaggio?
Quali sono state le sue doti emotive e di leadership per poter portare a termine una tale impresa?
Quanto avrebbe da insegnarci Cristoforo Colombo? E ammesso anche che fosse un esploratore spudorato e perfido, che non avesse nulla da insegnarci, quanto potremmo comunque imparare da lui, dalle sue imprese e dalle sue risorse mentali ed emotive, per poi usare quelle risorse con nuovi valori di rispetto e pace tra le differenti culture?
Spesso chiudo gli occhi e penso ad una Scuola (volutamente con la “S” maiuscola) che possa insegnarci queste qualità, non solo le nozioni. Immagino una Scuola in cui gli insegnanti entrino in classe dicendo: “Oggi scopriamo come Colombo scoprì l’America”… lavorando praticamente ed esperienzialmente sulla curiosità, sulla fiducia in sé, sulla comunicazione, sul team working, sulla leadership e sull’equilibrio emotivo dei ragazzi. Immagino una Scuola che ci insegni qualcosa su noi stessi, grazie anche ai personaggi storici, e poi qualcosa sui personaggi studiati. Immagino una Scuola che ci insegni come fare la Storia e come diventare artefici della nostra storia, per poi imparare la sue date.
La scuola deve forse stare attenta a non trasformare le nozioni in no-azioni, e fare invece scoprire ai ragazzi le proprie capacità di agire e di saper fare, per poi rinforzare il semplice sapere.
La Scuola dovrebbe dare ai ragazzi ciò che sul mercato non è facilmente reperibile: una data si trova in un attimo, una capacità e un’abilità si sviluppano in anni. Per questo la mia ammirazione va a tutti quegli insegnanti che ho avuto la fortuna di conoscere e che mi hanno trasmesso la passione per l’apprendimento a 360°, per la vita e per lo sviluppo delle mie capacità… e a tutti quegli insegnanti che vedo impegnati verso sé e verso i loro studenti, come veri e propri mentori.
Per una Scuola che ci insegni a scoprire noi stessi e il nostro valore, oltre le date delle scoperte altrui.
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Ciao Piercarlo! illuminante il tuo articolo! insegno anche storia ai miei alunni, e spesso porto le ” vele” lontano cercando di dare loro il senso ” antropologico” dell’essere umano e della sua esistenza su questa terra,e che progredisce nel suo percorso storico anche grazie alle speciali capacità che tu hai elencato nell’articolo. Spesso le diamo per scontate e non ci soffermiamo abbastanza su di esse… ti ringrazio …e ne farò tesoro ancor di più
Ciao Margherita. Sono sicuro che il tuo “equipaggio” scolastico di alunni farà tesoro delle navigazioni che affrontate insieme. Grazie a te!