Ancora una testimonianza pratica che la prof.ssa Sara, durante un corso di formazione MetaDidattica, ha condiviso e voluto mettere a disposizione sul nostro blog.

Si tratta di un Progetto di recupero che ha portato avanti sperimentando la Peer Education: clicca qui per scoprire di che si tratta…

Ho sempre creduto nei ragazzi, nel loro potenziale, e nella passione che mettono nel fare le cose. Quindi, quando mi è stato chiesto di riflettere su come potenziare le attività di recupero all’interno dell’Istituto Professionale in cui insegno, la proposta è sorta quasi spontaneamente: peer education. 

Il breve video che accompagna queste righe è il risultato di una giornata di formazione che ho tenuto ai ragazzi delle classi quarte, che un mese dopo si sarebbero trovati a fare da peer educator in classe ai ragazzi di prima: non è stato facile selezionare cosa proporre loro, soprattutto avendo a cuore il fatto che non si trattava di un “corso”, ma di un’esperienza di formazione. Ecco quindi che abbiamo giocato al gioco dei mimi per parlare di comunicazione verbale e non verbale, abbiamo lavorato in team sempre più grandi per sperimentare la negoziazione, abbiamo fatto simulazioni di lezione in cui osservare le dinamiche di relazione, e molto altro ancora.

E’ stato meraviglioso vedere come, anche se a volte limitati dalla timidezza, dal fatto di non aver mai provato prima simili esperienze, abbiano scelto di mettersi in gioco, di mettersi a servizio, di “sporcarsi le mani”. 

Tutti i contributi che si vedranno sui cartelloni vengono da loro… e ci sarebbe di che tappezzare le pareti della scuola!!

Al di là dei risultati del recupero (incoraggianti), i ragazzi hanno vissuto un’esperienza nuova, stimolante, diversa. Abbiamo aperto insieme una strada nuova nella nostra scuola.

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  1. Maria Rita 13 Marzo 2016 at 22:41 - Reply

    Grazie davvero,prenderò degli spunti per il mio lavoro, dato che ho intenzione di iniziare un corso di formazione per il tutor-alunno, che è una figura in auge nel nostro Liceo (Scientifico “Leonardo da Vinci” di Pescara) già da anni. Grazie ancora per il contributo.

  2. Sara 16 Aprile 2016 at 14:55 - Reply

    Grazie a te Maria Rita per il feed-back. Se ti va, potremmo condividere le nostre esperienze. Buon Lavoro!