Nasce oggi la nuova rubrica interattiva MetaDidattica: Tu fai le domande… e noi diamo le risposte.

Consiste in tre passaggi:

  1. Tu ci invii una domanda, uno spunto di riflessione o un tema sul quale ti piacerebbe confrontarti con noi di MetaDidattica.
  2. Noi creiamo una sorta di “ballottaggio” per eleggere la domanda più “gettonata”.
  3. Finalmente realizzeremo un video/articolo/audio di risposta!

Che ne dici? Comincia subito lasciando un tuo commento qui sotto o inviandoci un’email all’indirizzo info@metadidattica.com

Prossimo corso MetaDidattica “Lavoro in Équipe” (6 ore) – Bologna, 25 settembre 2016

Impara come gestire al meglio le DINAMICHE DI GRUPPO a Scuola, migliorando il CLIMA INTERNO e la PRODUTTIVITÀ.
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  1. Alberto De Panfilis 18 Settembre 2016 at 0:00 - Reply

    Grazie anche a te, Miriam!

    Anche la tua proposta sarà “ballottaggizzata”! 😛

  2. Carolina Riboli 18 Settembre 2016 at 16:50 - Reply

    Ciao!
    sono un’insegnante di laboratorio di informatica in un Istituto Tecnico superiore.
    da qualche anno sto provando a cambiare il modo di valutare gli studenti cercando di renderlo più simile alla valutazione dei progetti o dei lavori che vengono assegnati in azienda.
    mi piacerebbe confrontarmi su questo tema
    Carolina Riboli

  3. Alberto De Panfilis 18 Settembre 2016 at 16:51 - Reply

    Gentile Carolina, grazie per il tuo spunto di riflessione: l’abbiamo inserito nella lista del prossimo “ballottaggio”… A presto!
    Alberto DP

  4. Miriam Paternoster 18 Settembre 2016 at 17:21 - Reply

    Domanda spinosa che da quando insegno torna periodicamente a galla: con i ragazzini delle medie a volte non ho più nessun’altra arma che quella della sanzione, per la volontaria trasgressione delle regole da parte loro, per azioni ripetute che disturbano, rovinano, compromettono il clima in classe e l’attenzione. In una scuola dove molti insegnanti fanno lavorare i ragazzi costantemente sotto la minaccia delle sanzioni, il mio sistema appare troppo “soft”, meno efficace, poco adatto ad ottenere la disciplina. Allora dobbiamo tutti ricorrere alle sanzioni per lavorare serenamente? E’ proprio vero che non esiste regola senza sanzione, come mi ha detto un collega?

  5. Claudia Paternoster 18 Settembre 2016 at 17:52 - Reply

    Come fare quando, dopo aver tentato diverse strategie, l’unica possibilità concreta rimane la tradizionale punizione (castigo, nota a casa, ecc..)? Lavoro con ragazzi di 11-12 anni, cerco sempre di ragionare con loro ma spesso non c’è comprensione, anzi: Parlare con loro a volte alimenta la sfida e la provocazione. Mi chiedo se la loro età sia ancora troppo acerba per ragionare, e probabilmente li sopravvaluto nella capacità di comprendere. Ma quando sono costretta a passare alla punizione concreta, mi accorgo che agisco “di pancia” e mi lascio prendere dalla reazione irrazionale… Eppure questo atteggiamento porta nell’immediato i suoi frutti, i ragazzi si calmano e sembrano comprendere più questo che tanti miei ragionamenti e discussioni con loro.
    Ma mi accorgo anche che, forse perché io non credo molto alle punizioni, la mia reazione istintiva che porta alla punizione a volte diventa poco credibile. Anche di fronte ai colleghi, chi sa punire (ovviamente quando ci sono le dovute motivazioni) è considerato un buon professore, mentre chi è incapace di farlo viene considerato un lassista. Allora la domanda è: “punire” sì o no?

  6. Alberto De Panfilis 18 Settembre 2016 at 18:05 - Reply

    Grazie Claudia!

  7. Teresa 18 Settembre 2016 at 22:14 - Reply

    Ogni giorno il nostro ruolo di educatori e docenti viene messo in discussione da genitori e alunni, quanto questo può dipendere da una nostra difficoltà ad esercitare un ruolo di leadership autorevole?
    Grazie

  8. Alberto De Panfilis 19 Settembre 2016 at 10:13 - Reply

    Grazie Teresa… anche la tua risposta è stata registrata!

  9. Anna 19 Settembre 2016 at 10:40 - Reply

    Ciao! Sono Anna ed insegno inglese in un istituto tecnico.
    Anch’io avrei una domanda, anzi mille…
    Mi piacerebbe trovare un sistema di valutazione che sia il più possibile trasparente per i ragazzi e che permetta di valutare bene anche le prove non oggettive.
    Grazie!

  10. Alberto De Panfilis 19 Settembre 2016 at 11:19 - Reply

    Grazie Anna!

  11. MARGHERITA 19 Settembre 2016 at 21:39 - Reply

    Ciao, mi collego alla domanda già fatta in tema di “disciplina” aggiungendo una riflessione /domanda:
    secondo le informazioni che ricevo da docenti e genitori, sembra che ci sia una sorta di scollamento tra l’educazione e formazione al rispetto delle regole ricevute alla scuola elementare, e quella delle scuole medie, mi spiego meglio; bambini che in quinta escono dalla scuola elementare con una valutazione globale sul comportamento eccellente, a distanza di pochi mesi ,poi, si trasforma in birbantelli patentati!
    Grazie

  12. Italia Cocco 21 Settembre 2016 at 10:17 - Reply

    Personalmente, ormai da tanti anni,non sanziono i miei alunni con note o richiami sul diario ma con qualcosa di più creativo e funzionale per la valutazione: il tema.Eh, sì, proprio un bel tema da svolgere a casa quando in classe il comportamento è stato poco corretto. Sono arrivata ad assegnare ben tre temi per il giorno successivo. Vi assicuro che le cose, magicamente, migliorano…e migliorano anche i risultati! I ragazzi che non brillavano nella produzione scritta hanno cominciato a produrre testi coesi e ben strutturati, i “bravi” si sono esercitati così tanto da arrivare agli esami con sicurezza e tranquillità. Mi piacerebbe raccogliere tutti i testi prodotti dai miei alunni…sono davvero tanti! Questa è l’unica sanzione che conosco e che mi piace.(Ho scritto questo commento alla presenza dei miei alunni di III. “Hai proprio ragione, prof!”)

  13. maurizia 21 Settembre 2016 at 17:48 - Reply

    Salve a tutti, gradirei venisse approfondito il tema delle relazioni interpersonali,in particolare quelle tra insegnanti. Grazie!!

  14. Alberto De Panfilis 23 Settembre 2016 at 12:32 - Reply

    Grazie Italia e grazie Maurizia!

    Ho appuntato i vostri spunti per la prossima settimana… 😉

    Un caro saluto,
    Alberto DP

  15. alessandra 25 Settembre 2016 at 18:09 - Reply

    Mi riconosco in pieno in quanto scrive Miriam.
    Alberto, prendi nota del mio voto…

  16. alessandra 25 Settembre 2016 at 18:25 - Reply

    Dimenticavo, Alberto…
    Finalmente un tuo libro!
    Ho appena ricevuto e letto i primi due capitoli e non vedo l’ora di leggere il resto!

  17. Claudia Paternoster 25 Settembre 2016 at 21:55 - Reply

    Scusa Alberto, ma qual è la procedura per dare il voto alle domande?
    Grazie!

  18. Chiara Torchia 26 Settembre 2016 at 9:38 - Reply

    Come intervenire in una prima media quando i ragazzi si accusano tra di loro per il fatto di non rispettare le regole peraltro fissate insieme nei primi giorni di scuola.

  19. Chiara Torchia 26 Settembre 2016 at 10:07 - Reply

    Come dividere i ragazzi in piccoli gruppi di lavoro in modo che loro non percepiscano la suddivisione come un’imposizione e che tutti lavorino in armonia e comunione e condivisione d’intenti?

  20. Alberto De Panfilis 26 Settembre 2016 at 11:26 - Reply

    Per votare la domanda della seconda settimana, si può cliccare qui (https://www.facebook.com/events/336471256692272/) e votare il sondaggio: sarà aperto da martedì 27 a venerdì 30 settembre.

    Grazie!

  21. Chiara Torchia 9 Ottobre 2016 at 15:15 - Reply

    Ripropongo la mia domanda.
    Sono un’insegnante di lingue e uso molto le simulazioni in classe, per le quali devo dividere i ragazzi in piccoli gruppi di lavoro. Il realtà il cooperative learning mi piace molto non solo per i role play, ma anche per altre attività. Tuttavia la suddivisione crea sempre problemi. Se la faccio io cercando di creare dei gruppi bilanciati rispetto alle competenze, finisce che “i più bravi” lavorano e gli altri battono la fiacca. Se lascio decidere a caso, non si mettono d’accordo. Recentemente , con un’app installata dal telefono abbiamo selezionato 5 capogruppo in una classe di 20 ragazzi e questi poi si sono fatti le loro “squadre”. Per ora il metodo sembra funzionare, ma mi piacerebbe conoscere altre odalità, se possibile!
    Grazie infinite

  22. Alberto De Panfilis 10 Ottobre 2016 at 15:28 - Reply

    Grazie per la tua (ri)proposta, Chiara!

  23. Maria Rita 16 Ottobre 2016 at 7:14 - Reply

    Quando le distrazioni sono continue nella mattinata e nel periodo? Attendere forse non basta perché sfugge tutta l’ora. Parlarne con il ragazzo in separata sede diventa fondamentale. Ma al momento può bastare un sorriso, l’avvicinarsi, il richiamo scherzoso,…?A volte si…I Prof bravi strillano, minacciano, … e tutto torna tranquillo 😉 Grazie