Voglio presentarvi Emilia Sansonetti e Simona Restauri, le autrici del neonato sito Dida-Tech: l’ho trovato molto interessante, perché pieno zeppo di proposte innovative, nate dalla passione di due Insegnanti che ogni giorno sperimentano ciò che propongono, con l’obiettivo di offrire una didattica inclusiva.

Conosco Emilia dall’A.S. 2012/’13, anno in cui ho avuto il piacere di tenere con MetaDidattica un corso di formazione nella sua Scuola; Simona invece è stata per me una piacevole e nuova conoscenza.

Ho voluto intervistarle per presentare il loro nuovo Progetto ai lettori di MetaDidattica: buona lettura!

Emilia, Simona chi siete?

Io sono Emilia Sansonetti, docente di scuola primaria da oltre venti anni. Sono appassionata di didattica applicata alla tecnologia, infatti in classe amo sperimentare sempre nuovi percorsi, per questo sono continuamente coinvolta nella formazione personale e professionale. Impegnata attivamente nell’ambito scolastico in tutte le sue molteplici componenti, compio una continua ricercazione al fine di migliorare sempre la qualità dell’offerta formativa che propongo ai miei piccoli alunni.

Io sono Simona Restauri, docente di sostegno della scuola primaria da oltre dieci anni. Sono profondamente interessata alla didattica inclusiva in chiave innovativa, infatti desidero proporre ai miei studenti delle attività che possano favorire i processi di inclusione, cercando di offrire opportunità formative stimolanti ed efficaci. Sono sempre alla ricerca di strumenti che possano migliorare il processo di insegnamento-apprendimento, avendo particolare cura dell’impianto metodologico che di volta in volta strutturo con particolare attenzione.

Come è nato il vostro progetto?

Da due anni abbiamo la fortuna di essere colleghe di classe e questa possibilità che ci è stata offerta ci ha permesso di conoscerci bene e di scoprire che abbiamo molte caratteristiche in comune, la prima è sicuramente la passione verso il nostro lavoro.

Siamo due insegnanti molto attive e collaborative, lavoriamo a stretto contatto, proponiamo, ideiamo, progettiamo e riusciamo in poco tempo a strutturare dei percorsi di insegnamento molto interessanti, così interessanti che abbiamo pensato di iniziare a costruire un percorso che possa essere d’aiuto ad altri. Amiamo la condivisioni e riteniamo che il lavoro del docente, può arrivare ai massimi livelli, quando gli viene permesso di attingere facilmente alle risorse disponibili. Così abbiamo deciso di mettere in circolo, nel mare magnum che è internet, le nostre attività.

Il nostro punto di forza sta nell’ impostare la nostra azione educativa nella pratica del co-teaching, proponiamo continuamente attività inclusive nelle quali diamo un ampio spazio alla fase progettuale, perché riteniamo che proprio lì risieda il cuore di un agire didattico efficace.

In che modo vi aiuta nella vostra attività di insegnamento?

Il progetto che sta pian piano realizzandosi ci è di grande aiuto nella pratica quotidiana. Compiamo molta ricercazione, ci documentiamo continuamente e non appena scoviamo qualcosa che fa al caso nostro, lo sperimentiamo in classe. Il passaggio dalla scoperta all’attuazione è davvero brevissimo, in poche ore buttiamo giù un planning, costruiamo un impianto progettuale e il giorno dopo in classe agiamo. La continua ricerca e formazione che attiviamo ci facilitano il lavoro in classe, perché facciamo in modo di trovare degli agganci tematici, qualsiasi tipo di lavoro stiamo portando avanti. Abbiamo ad esempio in cantiere un grande progetto, l’idea è nata proprio questa mattina, ma avendo deciso di puntare in alto, non possiamo realizzarlo in breve tempo, ma non vi vogliamo svelare più di tanto, vi lasciamo la curiosità di immaginare cosa potrebbe essere. A breve, ci auguriamo, lo scoprirete.

Che insegnante dovrei essere per apprezzare il vostro sito?

L’insegnante che potrebbe essere interessato al nostro sito crediamo si identifichi in un docente che ci assomigli un po’. Intanto che abbia la passione di fare ricerca e che sia allo stesso tempo disposto a sperimentare. Sicuramente deve essere pronto a progettare in maniera strutturata, ad essere pronto a mettersi continuamente in gioco e anche a destrutturare le proprie conoscenze e competenze in favore di un miglioramento personale e professionale. La ricerca della qualità didattica che sappia mettere sempre al centro del processo di insegnamento-apprendimento l’alunno, riteniamo sia il presupposto che possa spingere un insegnante a cercare in noi, nei nostri progetti, qualcosa di davvero utile per sé e per i propri allievi.

Come vi vengono in mente tutte le idee che mettete a disposizione?

Qualcuno ci definisce “Maestre detto-fatto”. Ed in effetti è proprio così. Appena ci viene in mente un’idea, sentiamo subito la necessità di metterla in atto, di vederla realizzata e di poter aver tra le mani, negli occhi e nel cuore il prodotto finale. Il problema però sta nel fatto che abbiamo così tante idee che a volte rischiamo di non aver tempo per realizzarle e trasformarle in attività didattiche. Abbiamo però iniziato a produrre un planning che ci aiuta a capire, in base alle tante idee condivise, quali siano le priorità, sempre tenendo conto delle esigenze prevalenti del nostro sito, che è ancora in fase di costruzione.

C’è un messaggio che vi va di condividere con i lettori di MetaDidattica?

Abbiamo iniziato a lavorare a questo grande progetto da pochissimo tempo e in pochissimo tempo stiamo già avendo delle piccole soddisfazioni. È vero, stiamo lavorando sodo per migliorare il nostro sito ed arricchirlo di tanti contenuti che possano essere utili agli utenti che vengono a visitarci. Stiamo agendo con l’obiettivo di facilitare il docente che clicca sulla nostra pagina, vorremmo che trovasse tutto lì, l’idea, i materiali, i tutorial, i links e un supporto quasi immediato da parte nostra. Sappiamo che la strada per arrivare al raggiungimento di questo importante traguardo è ancora lontana, ma stiamo operando attivamente e con impegno affinché quello che ora è solo un sogno possa concretizzarsi in una realtà. Noi ce la metteremo tutta e la presenza di tutti i visitatori che in questi giorni ci hanno fatto compagnia sono la dimostrazione che siamo sulla buona strada per offrire una didattica di qualità.


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