“Meno LIM e più formazione di qualità”: questo è uno degli stimoli che mi sono rimasti più impressi dalla piacevole chiacchierata con il prof. Giovanni Di Stefano, ricercatore e professore di “Psicologia della formazione” presso l’Università degli Studi di Palermo.
“In che modo la formazione esperienziale può supportare l’azione didattico-educativa degli Insegnanti di Scuola?”: questa una delle tante domande che ho fatto a Giovanni.
E poi la WISH BOX: una proposta pratica da sperimentare in classe!
Per approfondire
- La scatola del GRAZIE (audio)
- Alla ricerca di feedback (audio)
- Gli Insegnanti hanno bisogno di feedback – Bill Gates (video)
- Caccia al feedback per rinforzare carisma e resilienza (articolo)
- Cosa fare dopo un’attività di gruppo (articolo)
- Lavorare bene in gruppo si può: Esercito Italiano (articolo)
- 10 cose che la Scuola non insegna… o forse sì (articolo)
- Qualche riflessione post cammino (video)
Grazie Alberto e grazie al professor Di Stefano per aver puntualizzato quali condizioni renderebbero la formazione esperienziale un valore aggiunto per i docenti.
Non a caso da tempo immemorabile gli insegnanti, soprattutto di scuola dell’infanzia e della scuola primaria ricercano tali forme di formazione essendo ormai quella cattedratica una forma obsoleta che nulla toglie e nulla aggiunge alle pratiche quotidiane in classe.
L’idea della wish box portata in università mi piace tantissimo dal momento che nella scuola di base esiste da tempo e laddove sperimentata e usata costruisce grande unità di intenti tra docenti e alunni.
Auguro al professor di Stefano che tutti i suoi studenti apprendano veramente l’importanza della formazione esperienziale e sappiano poi riportarla all’interno dei percorsi formativi che sapranno progettare per tutte le situazioni in cui si troveranno ad operare. Sopratutto nella scuola, che già si sta aprendo e sta orientato la sua attività formativa più verso una formazione attiva che cattedratica.
BUON lavoro e buona domenica.