Ringrazio di cuore l’insegnante Mara Beber per l’interessantissimo articolo sul Caviardage che ho riportato qui sotto. Buona lettura!
“Il fatto è che a scuola a volte ci si annoia. Si annoiano gli studenti e, a essere sinceri, talvolta anche gli insegnanti. Almeno, per me, è così. Sì, sono una che si annoia: così come mi entusiasmo con grande facilità, altrettanto facilmente mi annoio…
È per questo motivo -credo- che sono alla perenne ricerca di qualcosa di innovativo, di curioso, di accattivante, che mi tenga viva, interessata, attiva.
E in questa ricerca ci perdo le ore. Specie in rete. Su Facebook, su Pinterest, su Prezi… affascinata dalle idee strabilianti che qualcuno ha avuto prima di me e meglio di me.
Eppure no, non sono un’esaltata. Non credo che le nuove tecnologie e la rete possano rappresentare l’unica ancora di salvezza per la scuola. Non appartengo alla schiera degli entusiasti, senza “se” né “ma”.
Anzi, se c’è qualcosa che ho riscoperto proprio in questi ultimi anni di contatto intenso e ravvicinato con il mio pc, è il valore della manualità, della concretezza, della laboratorialità, della creatività.
Dello studio legato alla realtà e all’attualità.
Se con la storia e la geografia, ciò mi è sempre risultato abbastanza semplice da fare coi ragazzi in classe, con l’italiano un po’ meno.
Vedi un po’ che quest’anno scolastico mi è stato assegnato l’insegnamento del solo italiano in due classi parallele. – Toh!- ho pensato – Sono a posto! – .
Desideravo quindi, più del solito, trovare il modo di rendere meno noiose le mie lezioni. Per i miei alunni, certo, ma anche per me.
Come spesso succede, le idee non si trovano mai (o quasi) dove si pensa di trovarle.
Un giorno, navigavo di blog in blog alla ricerca di un lavoretto da fare con la mia bimba di tre anni. Sapete quando piove in autunno? Ecco. Pastapane, cartapesta, origami… roba di quel genere.
Invece mi sono imbattuta in un Signor Blog, quello di Tina Festa: http://tinafesta.wordpress.com/
E lì, ho trovato lo spunto che stavo cercando. Un’idea semplice ma sfiziosa, da sottoporre ai miei alunni nell’ambito della poesia: la tecnica del CAVIARDAGE.
Cercherò di spiegare in breve in che cosa consiste, rifacendomi a quanto scrive Tina Festa nel suo blog (http://tinafesta.wordpress.com/2011/01/27/il-caviardage-cercare-la-poesia-nascosta/).
Partiamo dall’etimologia. La parola deriva dal francese caviar, caviale, e potrebbe essere tradotta come “cavialeggiare”, cioè, all’incirca “annerire”. Annerire le parole che non servono, per mettere in evidenza invece quelle prescelte, che, insieme, andranno a formare una frase, un pensiero, un componimento poetico. Tale tecnica è anche conosciuta, in inglese, come Found Poetry.
Si procede in questo modo:
- Si strappa una pagina a caso da un libro… e già questa per i ragazzi è una bella soddisfazione!! Hihihi! (Oppure si possono usare una fotocopia, una pagina stampata etc.)
- Si scorre il testo, alla ricerca delle parole o delle frasi che più colpiscono, per poi metterle insieme, fino a creare una poesia.
- Per dare un tocco artistico al componimento, lo si decora a piacere: con semplice annerimento, con disegni, con collage, usando le tecniche e gli strumenti che si preferiscono (pennarelli, matite, acquarelli, tempere…).
Per la decorazione, si può prendere spunto da altri (in rete c’è l’imbarazzo della scelta!) o lasciare libera la propria fantasia.
A mio parere, il bello di questa tecnica è quello che l’alunno si sente libero e stimolato nella sua creatività.
Libero di scegliere le parole che più gli sono congeniali, quelle che gli suonano meglio, quelle per lui più significative, e di combinarle allo scopo di creare un pensiero che parla di sè.
E creativo dal punto di vista espressivo, sia a livello poetico, che artistico. Il Caviardage infatti, oltre alla composizione della poesia, offre la possibilità di arricchire la pagina con disegni, collage etc… oppure -per i meno estrosi- con il classico “annerimento”.
Dico la verità: se alle volte i risultati sono un pochino deludenti, alle volte invece sono a dir poco sorprendenti. Nella loro ingenuità e nella loro freschezza, i ragazzi sono in grado di creare dei pensieri poetici stupefacenti, illuminanti. Rivelatori.
Trovate una semplice presentazione di alcuni lavori dei miei ragazzi e le istruzioni per l’uso “illustrate” qui: http://prezi.com/c_sopdibgsmy/caviardage-found-poetry-ovvero-trova-la-tua-poesia/
Qui un gruppo fb dedicato al Caviardage: https://www.facebook.com/groups/468306809869114/
Il video che trovi in alto è stato realizzato da una collega di arte, Miriam Paternoster, autrice dello splendido blog Arteascuola (qui l’articolo da cui è tratto il video).
Consigli che mi sento di dare:
- Alcuni alunni, davanti alla pagina strappata, si bloccano e non sanno cosa fare, come scegliere, come procedere. Vanno solo incoraggiati e rassicurati rispetto al fatto che il loro lavoro non sarà inferiore a quello degli altri. Che quello che produrranno non sarà o giusto o sbagliato, ma semplicemente sarà opera loro, frutto dell’ispirazione del momento, del proprio vissuto personale, dell’estro specifico di ognuno, e anche del caso (la pagina che è toccata).
- E quindi, consiglio n°2: non far MAI sembrare banale o sciocco il lavoro di un alunno! Semmai guidarlo nel correggere o sviluppare meglio il suo pensiero.
- Qualche alunno invece si scoraggia perché non sa disegnare bene. Dite che non importa! Certo che la decorazione della poesia può essere fatta con una tecnica pittorica o grafica di un certo livello, ma può essere anche molto semplice. E’ per questo che io ricordo agli alunni la possibilità di annerire solamente, oppure propongo gli scarabocchi zen (anche questa idea è tratta da http://tinafesta.wordpress.com/scarabocchi-zen/ Vedi anche gruppo fb https://www.facebook.com/groups/267797881275/?ref=ts&fref=ts)
- Un’idea, che non ho ancora sperimentato ma che proporrò alle mie classi nel corso del mese di maggio di quest’anno, è quella di proporre un tema, un argomento, attorno al quale devono ruotare i componimenti.
Se volete dare un occhio ad alcune poesie realizzate col Caviardage, potete anche guardare sulla mia pagina Pinterest, dove ho raccolto le mie poesie preferite, trovate in giro sul web: http://pinterest.com/bebermara/found-poetry-caviardage/
Vi saluto con uno slogan che gira molto in rete ultimamente: “Praticate gentilezza a casaccio e atti di bellezza privi di senso”. Mi illudo che qualche componimento dei miei ragazzi possa essere proprio questo: un atto di bellezza. Magari senza senso. Ma che importa?”
Una bellissima idea!!!
Il bello della creatività è che è inesauribile! GRAZIE per la tua stimolante condivisione!
scoperta su FB grazie a Piercarlo. Interessante l’idea, meraviglioso e raro l’approccio ai ragazzi. Grazie.
Leggo sempre con interesse le pagine di MetaDidattica e oggi con grandissima sorpresa trovo pubblicato il mio video “Hidden Poems by Miriam paternoster” con la mia mano che disegna… sono onorata! Il video è pubblicato sul mio blog http://arteascuola-miriampaternoster.blogspot.co.uk/ e mi interesserebbe moltissimo che il blog fosse citato come fonte, più del canale You Tube. Il post si intitola “Discover the hidden poems” e si trova qui http://arteascuola-miriampaternoster.blogspot.co.uk/2012/12/discover-hidden-poems.html
GRAZIE!!!
Miriam Paternoster
Fatto, Miriam! 😉
Grazie mille Alberto! Sono davvero fiera di comparire sul tuo sito che ogni settimana mi dà così tanti spunti di riflessione sul nostro lavoro!… e grazie per lo “splendido”! é un onore, davvero
Miriam 😀
Semplicemente meraviglioso!!!
Cara Mara, voglio farti i miei complimenti per questo bellissimo articolo che hai dedicato al Caviardage, per la chiarezza di esposizione, i suggerimenti agli insegnanti ed i link dei siti di riferimento! Grazie di cuore! Tina Festa
È una tecnica magnifica e utilissima anche per i bambini della primaria. I miei alunni si divertono molto e trovano poesie davvero belle,soprattutto HAIKU.