Rispolverando una proposta avanzata da MetaDidattica lo scorso Anno Scolastico e leggendo un recente articolo del prof. Alessandro D’Avenia, ho riflettuto su quanto possa regalarci un “semplice” scrutinio allo specchio.

Ribaltare la logica classica alla base delle valutazioni di fine anno e rendere valutatori attivi coloro che solitamente vengono valutati e, viceversa, far divenire oggetto di giudizio coloro che solitamente i giudizi sono chiamati ad esprimerli.

Vediamo quali possono essere i risvolti positivi veicolati da un’attività del genere…

Partiamo dall’aspetto più “scontato”, ma impagabile, alla base di qualsiasi raccolta di feedback: l’opportunità di mettere a fuoco le proprie aree di miglioramento.

Oltre a questo risultato, organizzare un vero e proprio scrutinio condotto dai Ragazzi nei confronti delle “performance” dei propri Insegnanti, consentirà ai Docenti di lavorare sulla cosiddetta leadership naturale (chi si farebbe valutare di più, un Insegnante insicuro oppure un Professionista centrato e autorevole?).

Accettando di essere sottoposti ad un giudizio da parte di una “commissione così speciale” come solo la propria Classe potrebbe esserlo, inevitabilmente si lavorerà anche sulla propria resilienza emotiva.

Tutti vantaggi, quelli finora elencati, che avevamo già avuto modo di sottolineare un anno fa.

Un aspetto ulteriore su cui ho avuto occasione di riflettere in questi giorni riguarda la responsabilizzazione dei Ragazzi nei confronti di un processo che troppo spesso sottovalutato: quanto è impegnativo per i nostri Insegnanti condurre uno scrutinio, assumersi la responsabilità di bocciare o promuovere qualcuno, assegnare debiti, ecc.?

Si fa presto a pensare “Che ci vuole? Voi Insegnanti avete il coltello dalla parte del manico… che ci vuole a mettere un voto!”.

Valutare qualcuno, invece, è un’attività tutt’altro che scontata, tutt’altro che “leggera”: in ognuno di noi è (o dovrebbe essere) forte il senso di responsabilità per le decisioni che vengono prese durante quei consigli di classe, riunioni in grado di decidere delle sorti scolastiche (e non solo) dei nostri Studenti.

Spiegare questo ai Ragazzi non basta. Fargli vivere l’esperienza in modo diretto, invece, può aiutarli a toccare con mano oneri e onori del valutatore, dando così una risposta alle seguenti domande:

  • È piacevole dare voti e giudizi?
  • È facile essere oggettivi ed imparziali?
  • È facile arrivare ad una decisione comune quando si è in tanti a doversi esprimere?
  • Quanto lavoro richiede arrivare preparati ad uno scrutinio?
  • Come ci sentiamo quando il gruppo prende una decisione con la quale non siamo d’accordo?

Compatibilmente con i tempi a disposizione e con il supporto dei propri Colleghi, uno scrutinio allo specchio, per essere ideale, dovrebbe avere tutti i connotati tipici di uno scrutinio tradizionale: durata, orari di inizio e fine, modalità di confronto, eventuali ruoli assegnati, documentazione da produrre, ecc.

Volendo fantasticare e sognare, non sarebbe male neanche uno scrutinio allo specchio condotto dai Genitori nei confronti degli Insegnanti dei propri figli. Ancora una volta, oltre al valore dei feedback raccolti, il cambio di prospettiva non potrebbe che far bene, soprattutto a quei Genitori che troppo facilmente sparano sentenze lapidarie sull’operato degli Insegnanti.

So che molti, leggendo le prime righe di questo articolo, non hanno continuato a leggere; e so pure che, per te che sei arrivato fino a questo punto, le comprensibili resistenze a condurre un’attività come quella proposta stanno già facendo sorgere dubbi, affollare perplessità circa tutti quegli aspetti pratico-logistici per cui sarà impossibile praticare la mia proposta…

C’ho azzeccato?

Se non sono riuscito a leggere bene nel tuo pensiero, cosa ne pensi della mia proposta?

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  1. Teresa 11 Giugno 2017 at 6:36 - Reply

    Wow!!!! Interessante, emotivamente sfidante.
    Sicuramente da provare.
    Grazie Alberto

  2. Paola 12 Giugno 2017 at 13:50 - Reply

    Interessante prospettiva!! Una sfida che opportunamente strutturata potrebbe fornire spunti utili. Ma la domanda è quanto seriamente gli studenti affronterebbero questa attività?? La risposta potrò darla solo l’anno prossimo!! Grazie per il suggerimento 😉

  3. Alberto De Panfilis 12 Giugno 2017 at 14:04 - Reply

    Teresa, è vero: sarà proprio una bella sfida!!

  4. Alberto De Panfilis 12 Giugno 2017 at 14:06 - Reply

    Paola, forse quello che delinei tu potrà essere proprio uno degli aspetti più interessanti: la differenza di “impegno e serietà” messo in campo… Quante volte lo sperimentiamo anche in consiglio di classe? Imparare a gestire anche questa frustrazione può risultare un prezioso traguardo per i nostri Ragazzi!!