In questo articolo abbiamo già parlato dell’impresa (lasciatemelo dire!) che ha fatto nascere il modello “Sensazioni/Informazioni”: lo abbiamo descritto come un ottimo strumento di decision making.

Questa volta invece voglio proportelo come risorsa, semplice ed efficace, per acquisire maggiore equilibrio emotivo quando una situazione (a Scuola o nella vita di tutti i giorni) rischia di prendere il sopravvento.

Tutto quello che ti servirà per iniziare a sfruttare le potenzialità del modello sensazioni/informazioni è un foglio e una penna.

Pensaci bene: tutte le volte in cui ci troviamo a perdere il controllo in una vicenda, il nostro modo di vedere quello che ci sta accadendo è nettamente sbilanciato verso le sensazioni che la situazione stessa ci fa vivere.

Se per esempio mi trovo in affanno con una Classe, potrei descrivere la situazione nel seguente modo: “Non ce la faccio più: questi ragazzi mi faranno impazzire; non c’è una volta che si comportino come Studenti normali… ogni giorno sembra succedere la fine del mondo. Credo proprio che ce l’abbiano con me! Quando entro non fanno altro che mettere alla prova la mia pazienza con comportamenti più adatti ad un circo che non ad una Scuola…”. Rileggi bene… l’accento della mia descrizione è completamente spostato sulle sensazioni che essa mi genera: infatti non ho descritto in modo oggettivo la vicenda, non ho comunicato informazioni relative a ciò che mi accade.

Concentrarci sulle sensazioni quando qualcosa ci coinvolge emotivamente è decisamente comune; dobbiamo però stare attenti: mantenere il nostro focus sbilanciato sulle sensazioni rischia di alimentare il problema. Ecco allora che diventa importante poter contare su un semplice espediente per far tornare la nostra bilancia sensazioni/informazioni in equilibrio.

Ecco il momento di tirare fuori carta e penna: ogni volta che ci sentiamo in balia di una situazione difficile da gestire dal punto di vista emotivo, tracciamo una bella linea verticale su un foglio… in alto, nella parte sinistra del foglio, scrivi “Sensazioni”, a destra “Informazioni”.

Nella prima colonna descrivi come ti senti e come la “pancia” ti fa interpretare le cose; a destra invece dovresti riuscire a riportare in modo oggettivo solo quello che accade (per essere sicuro di farlo in modo corretto, assicurati che nella parte destra ci siano soltanto fatti, che tu possa videoriprendere con una telecamera).

Nel mio esempio, la prima “descrizione” resa andrebbe tutta nella parte sinistra del foglio; nella parte destra invece, potrei per esempio scrivere: “Quando entro in classe ci sono dieci Ragazzi che continuano a parlare tra di loro anziché rivolgersi verso di me. Quando faccio delle proposte di lavoro soltanto in cinque prendono subito il materiale necessario. Quando chiedo a Paolo di mettersi seduto, lui sorride e continua a muoversi tra i banchi…”.

Questa nuova descrizione dei fatti è più oggettiva e mi può aiutare a vivere in modo diverso ciò che accade: per prima cosa restare più sui “fatti” mi aiuta a non alimentare le emozioni disfuzionali; inoltre mi consente di individuare in modo più lucido le situazioni sulle quale dovrò intervenire (agendo con strumenti di Problem Solving, chiedendo aiuto, cambiando strategie, ecc.); mi aiuta a non cadere nelle interpretazioni (pensare che qualcuno ce l’abbia con me o si comporti male di proposito è completamente diverso rispetto a notare che quando chiedo di sedersi e fare silenzio la risposta comportamentale che ottengo è un’altra); mi consente di non sentirmi “vittima” delle vicende, ma respons-abile di quello che accade.

In sostanza, utilizzare il modello Sensazioni/Informazioni ci consente di continuare a prestare la dovuta attenzione alle situazioni importanti, prendendone al contempo le giuste distanze emotive.

Condividi l'articolo sui social

Ti potrebbe interessare…

Lascia un commento

  1. Barbara 26 Agosto 2018 at 8:24 - Reply

    Sono una pedagogista, da settembre farò 60 ore di formazione agli insegnanti di un Istituto Comprensivo, ti devo ringraziare perché mi dai molti spunti di riflessione… Parliamo la stessa “lingua” e mi sento confortata da quello che “dici “perché sono le stesse cose che andrò a dire agli insegnanti che faranno formazione con me. Perché confortata? Perché mi sento in ansia, è la prima volta che mi trovo ad avere come ” educandi” degli insegnanti.
    Buona domenica

  2. Anna Maria De Gregorio 26 Agosto 2018 at 14:10 - Reply

    Salvr! Vorrei sapere se il testo è indicato per qualsiasi ordine di scuola …dall’infanzia alle superiori. Grazie

  3. Alberto DP 26 Agosto 2018 at 17:00 - Reply

    Barbara, sono contento che il contributo di MetaDidattica possa esserti d’aiuto… è per me uno sprone a fare sempre meglio!

    Anna Maria, ti confermo che il libro “13 ERRORI da non commettere in CLASSE” dà indicazioni trasversali ai diversi ordini di Scuola. Tu dove insegni?

    Grazie e a presto!
    Alberto DP