Molto spesso per gli studenti che presentano un Disturbo Specifico dell’Apprendimento il momento della diagnosi, e soprattutto della restituzione, è vissuto come una luce in fondo al tunnel.
Questo è vero soprattutto per quegli studenti che arrivano tardivamente alla valutazione e che quindi sperimentano, per un periodo piuttosto lungo, un forte senso di inadeguatezza e addirittura di frustrazione rispetto alla scuola e all’apprendimento, senza capire bene perché non riescono in quei compiti che per tutti gli altri invece risultano semplici e automatici.
Giungere alla consapevolezza della propria dislessia porta questi ragazzi ad ottenere delle risposte alle domande che si sono posti fino a quel momento e, soprattutto, a mettere a punto, anche con l’aiuto di professionisti, delle strategie di studio che gli permettono un accesso al sapere più efficiente ed efficace, nonché di compensare i propri punti di debolezza e di valorizzare i loro punti di forza, le loro risorse.
Ecco la testimonianza di Giulia, una ragazza dislessica, che ha scoperto soltanto arrivata alla scuola secondaria il suo disturbo specifico, o meglio, per usare le sue stesse parole, di avere questa peculiare “caratteristica”.
Articolo di Alessandra Petrella e Jacopo Lubich
Se vuoi approfondire i Disturbi Specifici di Apprendimento e acquisire competenze per la gestione del lavoro domiciliare e competenze relazionali per la triade scuola-famiglia-studenti, scopri il programma didattico del Videocorso Tutor DSA in collaborazione con La Scuola SEI.