Quando dobbiamo ci troviamo a fornire il nostro supporto a qualcuno che si trova in difficoltà, ci sono tanti errori da evitare. Uno fra questi è l’esortare alla calma.

Quando chiediamo a qualcuno di calmarsi (scegliendo una fra le tante declinazioni “Si calmi/Calmati”, “Stia tranquillo/Stai tranquillo”, ecc.) stiamo formulando, senza accorgercene, un comunicazione paradossale. Il motivo è presto detto: messaggio meta-messaggio non sono coerenti fra loro.

Il contenuto logico (messaggio) della mia esortazione dovrebbe indurre alla calma, le sensazioni da essa evocate invece (meta-messaggio) producono gli effetti contrari.

I motivi sono molteplici:

  • usare un imperativo solitamente fa aumentare la pressione emotiva;
  • se intervengo vuol dire che non ti percepisco in grado di gestirti autonomamente;
  • se ti chiedo di calmarti, vuol dire che ti vedo agitato;
  • fare una richiesta a chi si trova in difficoltà penalizza l’ascolto e l’empatia;
  • quando qualcuno ti invita a stare calma/o, come ti fa sentire?.

Cosa possiamo fare allora? Clicca qui e leggi le 3 proposte

Quando vogliamo aiutare qualcuno a tranquillizzarsi, possiamo sperimentare le seguenti strategie:

  • usiamo il nome della persona: per ciascuno di noi, il nome è una parola naturalmente calmante; siamo abituati a sentirla pronunciare fin da quando eravamo bambini e questo contribuisce a renderla capace di catalizzare la nostra attenzione in un instante.
  • Invitiamo la persona a parlare di quello che la preoccupa: anziché provare a “tappare” l’agitazione della persona invitandola a calmarsi, chiedendole di “tirare fuori” le proprie preoccupazioni riusciremo a far defluire la pressione (vedi stratagemma del vincere il pieno con il vuoto).
  • Respiriamo insieme alla persona (lentamente), in modo che possa sincronizzarsi con il ritmo del nostro respiro: l’esempio, lo sappiamo, guida più di mille parole… in questa fase non ci sarà quindi bisogno di dare indicazioni verbali.

Se vuoi approfondire gli effetti catastrofici dell’espressione “Si calmi”, clicca qui e leggi l’analisi che il mio collega Piercarlo Romeo ha effettuato sugli errori di comunicazione commessi nella gestione della tragedia dell’Hotel Rigopiano (gennaio, 2017).

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  1. ? 31 Dicembre 2019 at 16:06 - Reply

    Come si fa a fare calmare le persone perché ce l’anno sempre com ME! 🙁

  2. Alberto DP 7 Gennaio 2020 at 16:37 - Reply

    Gentile utente, mi dispiace per la sua situazione di “conflitto” (almeno la immagino così dalle sue parole). Non mi è possibile darle una risposta, in quanto questa dovrebbe essere personalizzata e resa specifica per il suo caso.
    Continui a seguire il blog: settimanalmente pubblichiamo nuovi contenuti e strategie… magari ne troverà di utili al suo caso!

    Buona continuazione,
    Alberto DP

  3. Ciro 10 Aprile 2021 at 11:37 - Reply

    Calmati

  4. Alberto DP 10 Aprile 2021 at 11:50 - Reply

    Sarà fatto! 😉