Con la legge 170 sappiamo che i ragazzi con DSA devono raggiungere gli stessi obiettivi della classe, ma può (spesso deve) cambiare il modo di aiutare a raggiungerli. Soprattutto per quanto riguarda le verifiche.

Come Tutor mi sono spesso trovato a supportare i docenti per trovare il modo di ottimizzare le verifiche per i loro studenti DSA.
Ottimizzare vuol dire fare in modo che il docente riesca a valutare correttamente l’apprendimento di conoscenze e competenze dello studente senza rischiare di dare un giudizio al Disturbo Specifico, che interviene spesso “a gamba tesa”.

Ogni studente è diverso, ma ci sono degli accorgimenti che possono aiutare quasi tutti e voglio condividere con voi questo video.

  1. Un primo consiglio riguardala modalità in cui si chiedono delle informazioni agli studenti.

Se ad una domanda lasciamo il campo aperto (Diventò la capitale del nuovo Stato prussiano:…. ) stiamo chiedendo di recuperare un nome specifico di un qualsiasi contesto (perché la mente dello studente con DSA non sempre è centrata sul dove e quando) e chiedendo di accedere alla pura memoria. Sicuramente c’è chi riuscirebbe nella richiesta, senza troppe difficoltà.

Ma uno studente con DSA potrebbe trovare difficoltà nel reperire il fatto dalla memoria fuori da un contesto.

Basterebbe allora cambiare la richiesta e offrire allo studente un quadro di riferimenti spazio-tempo-concetto in cui dimostrare le conoscenze acquisite, magari aggiungendo un elenco di tre risposte (scelta multipla).
In questo modo il docente sarà in grado di orientarsi e dimostrare quello che sa.

  1. Il secondo consiglio riguarda ledomande aperte.
    Anche in questo caso, stiamo chiedendo agli studenti di recuperare fatti all’interno della memoria senza il famoso “gancio”, ovvero quella parola/concetto/pensiero che lo àncora alla cosa che ha memorizzato. Anche in questo caso, si possono fare queste richieste ad uno studente DSA, ma con l’accortezza diguidarlo nella strutturazione della risposta.

Si potrebbe suddividere la domanda in altre sotto-domande e chiedere di rispondere ad ognuna. Così andremo a dare un contesto (utile per recuperare le informazioni) e aiuteremo lo studente a non perdersi nel mare delle informazioni da fornire (non dimentichiamoci che uno studente DSA ha difficoltà nell’organizzazione del discorso e nella stesura dello stesso). Questo suggerimento è particolarmente adatto per le domande di Storia: in questo caso possiamo anche aiutare lo studente a evidenziare i tre fattori chiave di un evento storico: la causa, l’evento e la conseguenza. 

  1. Il terzo consiglio riguarda laGeografia.
    Uno studente con DSA ha spesso difficoltà nell’orientarsi, sia perché spesso confonde destra e sinistra, nord con sud, oriente con occidente, sia perché spostarsi “mentalmente” su una cartina risulta particolarmente difficile (meglio se lo fa fisicamente, ma capiamo l’impossibilità della richiesta :)).

In questo caso vi consigliamo di utilizzare sempre, ma sempre sempre, le cartine, le mappe, i mappamondi o Google Earth, in modo da mostrare visivamente di cosa stiamo parlando.

E se in queste mappe fossero indicati anche i punti cardinali e dove è Oriente e Occidente, settentrione e meridione saremmo al top.

In questo modo, lo studente con DSA non dovrà sforzarsi di ricordare dove sia il Nord o qual sia “il confine orientale”, ma basterà individuarlo sulla mappa.
Dopodiché si potrà modificare la richiesta per evitare domande che potrebbero risultare banali con questo accorgimento (come: “chi confina ad est della Francia), magari chiedendo con che mari confina uno Stato, se è più vicino all’Equatore di un altro Stato o se d’inverno nevicherà.

Ricordiamoci inoltre che dare degli spunti (ganci) per recuperare un fatto memorizzato non è barare, ma dare l’opportunità a chiunque abbia metodi di memorizzazione differente di fare lo stesso percorso degli altri.

Articolo di Jacopo Lubich

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