Fortunatamente sempre più docenti utilizzano supporti grafici e tecnologici alle loro spiegazioni. Ricordiamoci che il ragazzo con Disturbi Specifici dell’Apprendimento il più delle volte apprende meglio integrando i medium di accesso delle informazioni, facendo interagire cioè il campo verbale scritto con quello verbale uditivo, con quello visuale e quello cinestesico (legato al movimento e di tipo esperienziale fisico).

Un corretto utilizzo della LIM può fare davvero la differenza nell’apprendimento di uno studente. Si possono costruire delle “mappe vive”, cioè con collegamenti a video, immagini e testi audio che facilitano lo studio o possono approfondire alcuni argomenti.

Ma qualora non ci fossero queste tecnologie, il docente può comunque preparare degli ausili grafici per l’argomento trattato, ci sono infatti molti software in rete per progettare mappe mentali e concettuali (molti gratuiti).

Cominciamo dicendo che le rappresentazioni grafiche sono modalità di rappresentazione di concetti in forma sintetica con una componente visiva forte fondata su regole di composizione che aiutano la memorizzazione, la concettualizzazione e l’organizzazione dei contenuti. Per questo è importante che il docente le conosca e le sappia utilizzare nei loro differenti contesti. Se vengono costruite mappe senza alcuna logica di composizione difficilmente lo studente DSA saprà utilizzarle al meglio e trarne beneficio. Le regole di composizione sono infatti utili per fare in modo che chiunque le legga possa comprenderle e organizzarle nella testa allo stesso modo e poi le possa utilizzare in un’esposizione completa e coerente.

Gli schemi ad esempio sono rappresentazioni a libera sintassi che possono servire solo a seguire il flusso del discorso e ricordare dei passaggi. In questo caso lo studente con DSA potrebbe avere difficoltà nel ripercorrere un passaggio scritto perché non ricorda un collegamento o perché quella parola che ha scritto non gli riporta alla memoria nessuna informazione (specialmente se lo schema è stato scritto da qualcun altro!). Gli schemi possono essere utili, ma sempre come integrazione. Inoltre ricordiamoci che spesso la grafia non è comprensibile per tutti allo stesso modo e dal momento che gli schemi vengono presi durante una spiegazione orale possono apparire per lo più indecifrabili agli occhi di uno studente con DSA.

Diverso è invece il ruolo delle mappe mentali, costruite con una logica associativa con composizione radiale. Vengono utilizzate durante un brainstorming, una fase iniziale di riorganizzazione delle idee su un argomento per comprendere meglio le connessioni delle varie parti del discorso. Spesso le mappe mentali hanno un apparato grafico molto evidente, utilizzano colori e immagini e per questo motivo sono preferibili per uno studente con DSA. Egli infatti potrà combinare il testo scritto (poche parole) con delle linee, colori ed immagini che rappresentano le connessioni tra concetti. Sono molto funzionali, soprattutto se chi le disegna ha qualche dote artistica!

Ancora differenti sono le mappe concettuali, impostate su un principio di tipo costruttivista e che mirano a migliorare l’apprendimento significativo. Senza alcun dubbio sono gli strumenti migliori per l’apprendimento dei ragazzi con DSA. Come dicevamo prima, è importante conoscere le regole di composizione di rappresentazioni grafiche e lo è ancora di più nelle mappe concettuali. Ideate da Novak, psicologo statunitense, prevedono l’uso di nodi, concetti e collegamenti che aiutano la costruzione significativa di un argomento. Soprattutto con queste mappe, un uso erroneo dei collegamenti le rende semplicemente inutili e, in alcuni casi, controproducenti.

Ma il docente come fa a sapere se sono costruite secondo regole? Anche in questo caso la figura del Tutor può arrivare in soccorso. Egli conosce le diverse rappresentazioni grafiche e può guidare il docente nella realizzazione delle stesse.

Molti docenti si domandano per quale motivo dovrebbe impiegare altro tempo per preparare delle mappe per gli studenti con DSA. Al di là dell’ovvia risposta (perché è il loro ruolo avvicinare gli studenti alla materia e dar loro strumenti per l’autonomia), rispondiamo che le mappe, qualunque esse siano, sono un supporto fondamentale nello studio per tutti. Chiunque riconosce nelle mappe, quando sono ben costruite, un apporto fondamentale nell’organizzazione dei contenuti, nella comprensione dei collegamenti trasversali, anche tra discipline diverse, e nella memorizzazione di alcuni processi.

Nelle linee guida della legge 170/2010, nell’articolo 5, si afferma che “gli studenti con diagnosi di  DSA hanno diritto a fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel corso dei cicli di istruzione e formazione e negli studi universitari” e nei “provvedimenti compensativi” rientrano le mappe. Per cui il docente che ha firmato un PDP è a conoscenza che esse sono strumenti fondamentali per il lavoro con un ragazzo con DSA e farà in modo di fornire il miglior aiuto nell’accesso all’apprendimento.

Concludendo, è importante conoscere gli strumenti che diamo agli studenti con DSA perché per quanto possano sembrare “inutili” ad alcuni, sono fondamentali per il loro apprendimento.

[nel prossimo articolo]

Tutti noi sappiamo che le lezioni possono essere impegnative e complesse per qualunque studente, per i ragazzi con Disturbo Specifico d’Apprendimento lo sono ancora di più…

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